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18 settembre 2016 20:05 - glacial68
C'e differenza tra il regolamentare per il bene di tutti con regole ben precise di salvaguardia ed invece,spingere all'uso,per attuare una speculazione vergognosa ... chi vuol rovinarsi col gioco e comunque libero di farlo,non e stato mai perseguitato dal proibizionismo,o le sue problematiche fatte aumentare a dismisura,come e accade con le sostanze,ma se ti do la possibilità ogni dieci metri di giocare,di invogliarti,martellandoti anche con pubblicità,ovunque e su ogni mezzo di comunicazione,informazione,di cosa stiamo parlando ? non facciamo gli gnorri,un po di onestà intellettuale ! sloot e grattini hanno agganciato un infinità di persone in una situazione di recessione,ma non diciamo baggianate,e stata messa su una speculazione immonda,giocando sulla psicologia e debolezza umana "ECCEDENDO" ed ora si vorrebbe fare la stesa cosa sulla canapa,monopolizzandola e scippandola per la seconda volta dal suo stato naturale di patrimonio dell'umanità a costo zero ! Un sistema che sta arrancando su multe,gioco d'azzardo,speculazione sui vizi ecc ci stanno obbligando a tassarci da soli,spalancate gli occhi,siamo governati da disperati che non hanno più misura sulle cose ! Ripeto chi vuol giocare,lo può fare liberamente,qui si parla di non incentivare,di non innescare speculazione,non di vietare,poi diventa difficile tornare indietro,per questo non dovrebbe nemmeno passare il monopolio sulla canapa,senza la possibilità della coltivazione personale,la quale, abbatte o frena,la speculazione indotta dal proibizionismo o da monopoli i quali hanno solo interesse a procurasi nuovi clienti,nell'economia basata sulla follia e su speculazioni vergognose !
14 settembre 2016 21:31 - ennius 4531
L’olio di Cannabis ha trattato l’epilessia già 173 anni fa


Ogni giorno leggo articoli di scoperte scientifiche sulle proprietà mediche della Cannabis, questa mattina ho letto un articolo su come il CBD è “una medicina miracolosa per l’epilessia pediatrica”.

Amylea Nunez, due mesi, è stata la paziente più giovane cui è stato prescritto l’olio di Cannabis. Tuttavia, lei non è stata la paziente più giovane a essere stata trattata con l’olio di Cannabis per l’epilessia pediatrica, questa non è una nuova scoperta, si tratta semplicemente di una riscoperta.

È possibile leggere la storia straordinaria della piccola Amylea: la neonata supera le crisi convulsive dopo essere diventata la più giovane paziente ad assumere l’olio di Cannabis.

William_Brooke_O’Shaughnessy_1Dr WB O’Shaughnessy (link al documento originale)

Nel 1840, medici dell’epoca vittoriana trattavano i pazienti con estratti di Cannabis per molte malattie, tra cui tinture per il trattamento di bambini affetti da epilessia.

Uno dei miei preferiti era il pioniere dr. William Brooke O’Shaughnessy MD (Medicinae Doctor), un medico irlandese, chirurgo, professore di chimica, scienziato e innovatore, è stato un pioniere della ‘terapia endovenosa’ lui era stato accreditato per l’introduzione della Cannabis nella medicina occidentale.

O’Shaughnessy si laureò nel 1829 con un dottorato in medicina presso l’Università di Edimburgo. Nel 1831, alla giovane età di 22 anni, aveva studiato il colera e il suo lavoro anticipatore ha portato allo sviluppo di fluidi da somministrare per via endovenosa e alla terapia di sostitutiva degli elettroliti.
Nel 1833, O’Shaughnessy si trasferisce a Calcutta, in India a lavorare per la British East India Company (Compagnia Britannica delle Indie Orientali), durante la sua permanenza nella città indiana sviluppato nuove tecniche di estrazione dei cannabinoidi, che ha approntato e usato per il trattamento di pazienti affetti da, colera, tetano, come analgesico, per i reumatismi e nell’epilessia dei neonati.

In India, ha studiato inizialmente la farmacologia botanica e chimica, pubblicando il suo primo articolo sulla Cannabis medica nel 1839.

Nel suo articolo “Sui preparativi della Canapa Indiana, o Gunjah”, pubblicato sul Provincial Medical Journal (l’attuale British Medical Journal, una delle prime riviste di medicina generale al mondo) a Londra il 4 febbraio 1843, O’Shaughnessey riporta il caso di un bambino, poco più di un mese, cui ha somministrato una tintura a base di etanolo (alcool ) di Cannabis.


Ricordate per favore che questo è stato scritto 173 anni fa.
8 settembre 2016 11:45 - RUFUS333
bisogna insegnare fin dalle elementari la prevenzione contro tutte le sostanze negative,alcool,fumo,gioco d'azzardo,droghe
altrimenti solo fuffa,il proibizionismo è il peggio del peggio,==criminalità
6 settembre 2016 13:43 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
3 settembre 2016 18:31 - lucillafiaccola1796
non è che un fuori di testa può arrogarsi il "diritto" in questo caso il "rovescio" di fare come gli pare e quando gli pare tutte le azzate che gli vengono in testa. Ed il cattivo esempio alle altre $cimmie che vedono acà zia e gli piglia la fantasia? Ma solo Noi non possiamo fare come azzo ci pare perché rispettiamo le regole del Buon Senso Logico e così faceno non solo non danneggiamo nessuno, ma facciamo la cosa giusta d'esempio a tutti?
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