TANTO TI FACCIAMO FUORI FIGLIO DI PUTTANA SCIACALLO BIDELLO
DELLE COMUNITA' DI RECUPERO
25 ottobre 2016 22:14 - ennius4531
... ahhh, quindi c'è un altro olio di canapa medicinale
(....olio curativo , olio medicamentoso ) di cui mi era
sfuggita l'esistenza .....
Accidentaccio !
Ah ... ananda, tu che conosci tutto, mi potresti segnalare
il bugiardino allegato a detto farmaco per capire che cosa
ha ridotto il disagiato23 nella situazione in cui si trova
che lo rende incapace di togliere il blocca maiuscole dalla
sua tastiera ?
25 ottobre 2016 10:34 - anandamide1972
ernio, non hai capito neanche stavolta, l'olio di canapa di
cui parla starfighter non è quello che hai capito tu. Di
più non ti dico perché tanto tu sei bravissimo a
documentarti da solo.
24 ottobre 2016 23:15 - ennius4531
... nemmeno l'acqua se potabile é tossica .
Peccato che non curi gli acciacchi che il paracetamolo
cura....
P.s. che qualcuno aiuti il disagiato23 a togliere il blocca
maiuscole dalla sua tastiera.
24 ottobre 2016 18:07 - Starfighter23
PECCATO CHE L'OLIO DI CANNABIS NON HA TOSSICITA' NEANCHE AD
ALTE DOSI,RIGUARDO IL PARACETAMOLO RIMANE UN FARMACO MOLTO
PERICOLOSO,ANCHE A BASSI DOSAGGI HA TOSSICITA' VERSO IL
FEGATO,STUDIATI QUALCOSA FIGLIO DI PUTTANA SERVO DELLE CASE
DEL FARMACO SEI BUONO SOLO AD IMPASTICCARTI E A LEGGERE
BUGIARDINI,AL POSTO DI IMPARARE A NUTRIRTI
COGLIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
DOPO I 4 GRAMMI AL GIORNO DA FORTE EPATOTOSSICITA',I MEDICI
DI FAMIGLIA CONSIGLIANO DOSI DI 3 GRAMMI AL GIORNO PER
TRATTARE DOLORE E STATI FEBBRILI,SE SBAGLI DI UN SOLO GRAMMO
SEI FATTO,SOLO UN COGLIONE COME TE PUO ANDARE AVANTI CON
QUESTA MERDA,L'OLIO DI CANNABIS E NON DI SEMI LO VENDONO
ANCHE IN TANTE FARMACIE CHE FANNO PREPARAZIONI GALENICHE,NON
E' UN PRODOTTO DA SUPERMERCATO COME IL PARACETAMOLO FIGLIO
DI PUTTANA
SE 4 GRAMMI TI ROMPONO IL FEGATO COME FANNO DOSAGGI DI 3
GRAMMI A FARE BENE LURIDO FIGLIO DI PUTTANA ? SCIACALLO
INFAME DEVI LAVARE I CESSI DELLE COMUNITA AL POSTO DI
SBRODOLARE DISINFORMAZIONE COGLIONE,TANTO TI DIAMO IN PASTO
AD ANONYMOUS,AVRAI DA DIVERTIRTI NULLITA UMANA
24 ottobre 2016 15:47 - ennius4531
I possibili effetti nocivi del paracetamolo, in caso di
super dosaggio, sono descritti abbondamente nel bugiardino
contenuto in ogni confezione del suddetto farmaco e non c'è
farmaco che raccomandi di non superare le dosi
prescritte.
Quindi, nulla di nuovo sotto il sole .
Per quanto attiene l'olio di canapa, esso è un semplice
integratore e non appartiene alla famiglia dei farmaci anche
se qualche furbastro lo vuol spacciare come tale.
23 ottobre 2016 23:49 - Starfighter23
OVVIO CHE L'OLIO DI CANNABIS E' UN VALIDO SOSTITUTO DEL
PARACETAMOLO PRETE PEDOFILO CHE NON SEI ALTRO
23 ottobre 2016 23:47 - Starfighter23
TANTO TI DIAMO IN PASTO AD ANONYMOUS ENNIUS4531 BUON
DIVERTIMENTO VECCHIO DI MERDA
STUDIATI QUALCOSA VECCHIO DI MERDA SEI BUONO SOLO AD
IMPASTICCARTI,LO SANNO ANCHE I SASSI CHE E' TOSSICO PER IL
FEGATO,TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI
CENTRI FIGLIO DI PUTTANA FALLITO
il paracetamolo presenta un indice terapeutico (rapporto
fra DL50 e DE50) molto basso per cui dosi anche di poco
superiori a quelle terapeutiche possono provocare
intossicazione per sovradosaggio del farmaco.
Il sovradosaggio si verifica, nei pazienti adulti, per dosi
di 7,5-10 g e determina necrosi delle cellule epatiche e
renali; dosi di 25 g sono potenzialmente letali. Nei bambini
sono considerate potenzialmente epatotossiche dosi pari o
superiori a 150 mg/kg.
Per valutare il rischio di sviluppo di danni epatici, la
concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere dosata
dopo 4 ore dall’intossicazione. Concentrazioni di
paracetamolo superiori a 300 mg/ml dopo 4 ore
dall’ingestione o superiori a 45 mg/ml dopo 15 ore
determinano nel 90% dei pazienti gravi lesione epatiche;
concentrazioni inferiori a 120 mg/ml dopo 4 ore o a 30 mg/ml
dopo 12 ore determinano lesioni epatiche moderate.
I sintomi compaiono entro 24 ore dall’avvelenamento:
nausea, vomito, sedazione, sudorazione, dolore addominale.
Quest’ultimo può indicare l’inizio del danno epatico;
si manifesta entro 24-48 ore dall’intossicazione e
raggiunge l’apice, in genere, entro le 72-96 ore. Altri
sintomi di epatotossicità comprendono incremento delle
transaminasi e della concentrazione sierica di bilirubina,
aumento del tempo di protrombinemia a più di 20 secondi.
Seguono insufficienza epatica, encefalopatia, coma e morte.
L’insufficienza epatica può presentarsi complicata da
acidosi, edema cerebrale, emorragia, ipoglicemia,
ipotensione, infezione e insufficienza renale.
Il rischio di epatopatia è maggiore in pazienti con
anamnesi di alcolismo o in terapia con farmaci che
inibiscono il metabolismo del paracetamolo; in caso di
digiuno o di diete a basso contenuto proteico (Whitcomb et
al., 1994); in caso di carenza di vitamina E.
L’insufficienza renale si manifesta in genere associata a
quella epatica ma può comparire anche in assenza di
disfunzioni epatiche. In caso di sovradosaggio si possono
manifestare anche alterazioni della funzionalità cardiaca e
pancreatite.
Il danno epatico dovuto a sovradosaggio è causato da un
metabolita del paracetamolo altamente reattivo,
l’N-acetil-p-benzochinoneimina. A dosi terapeutiche, la
quantità di metabolita che si forma per azione di ossidasi
epatiche e renali viene eliminata tramite coniugazione con
glutatione ed escreta come coniugato con mercaptopurina e
cisteina. A dosi superiori a quelle terapeutiche, la
quantità di metabolita supera la disponibilità di
glutatione che viene completamente esaurito nel tentativo di
eliminare la benzochinoneimina; il metabolita in eccesso si
accumula nell’organismo e si lega ai gruppi sulfidrilici
delle cellule epatiche alterandone la funzionalità.
La somministrazione di sostanze in grado di ripristinare le
scorte cellulari di glutatione, come l’acetilcisteina e la
metionina, permettono di eliminare il metabolita in eccesso
e costituisco quindi validi antidoti in caso di
avvelenamento da paracetamolo.
Il trattamento del sovradosaggio prevede: 1) lavanda
gastrica, se il paracetamolo è stato ingerito entro le 4
ore precedenti; 2) somministrazione di carbone attivo,
colestiramina entro 1 ora dall’ingestione
dell’antipiretico; 3) infusioni glucosate (controllo
ipoglicemia); 4) trasfusioni di plasma o fattori della
coagulazione (controllo ipoprotrombinemia); 5)
somministrazione parenterale di fluidi in caso di vomito; 6)
somministrazione di composti sulfidrilici quali
acetilcisteina e metionina (antidoti). La somministrazione
dell’antidoto deve continuare se le concentrazioni
plasmatiche di paracetamolo indicano un rischio di
epatotossicità elevato; viene interrotta se il rischio è
contenuto.
In caso di pazienti con anamnesi di alcolismo o in terapia
con induttori farmacometabolici (carbamazepina, fenitoina,
barbitale), l’antidoto viene somministrato anche quando la
concentrazione plasmatica del paracetamolo è pari al 50% di
quella di riferimento.
Somministrare l’acetilcisteina il prima possible, entro le
prime 8 ore, dall’ingestione di paracetamolo;
l’acetilcisteina può provocare esantemi cutanei,
angioedema, broncospasmo, ipotensione (Mant et al.,
1984).
La posologia dell’acetilcisteina nei pazienti adulti è
pari a 150 mg/kg per e.v. somministrati nell’arco di 15
minuti, seguiti da 2 infusioni della durata di 4 e 16 ore
(50 mg/kg in 500 ml di soluzione glucosata la prima; 100
mg/kg in 1000 ml di soluzione glucosata la seconda). La dose
complessiva è pari a 300 mg/kg in 20 ore. In alternativa
possono essere somministrati 140 mg/kg per os seguiti da 17
dosi di 710 mg/kg ogni 4 ore (dose complessiva: 1330 mg/kg
in 72 ore) (Meridith, Vale, 1986).
La metionina aumenta la sintesi epatica di glutatione; è
più attiva dopo somministrazione orale che parenterale,
anche se nausea e vomito possono ridurne l’assorbimento e
quindi l’efficacia. La posologia nei pazienti adulti è la
seguente: 2,5 g per os seguiti da 3 dosi di 2,5 g ogni 4 ore
(dose complessiva: 10 g in 12 ore).
Tossicità riproduttiva: il paracetamolo non risulta
possedere effetti teratogeni. La sua somministrazione in
gravidanza è stata associata a rischio ridotto di aborto e
di nascite pre-termine (studi clinici di piccole
dimensioni). In uno studio che ha valutato l’esposizione
pre-natale al paracetamolo, è emerso che le donne esposte
al farmaco durante il terzo mese di gravidanza hanno
evidenziato un rischio di nascite pre-termine pari a 1,14
(IC 95% 1,03-1,26) e tale rischio è risultato aumentare
nelle donne con pre-eclampsia (HR 1,55, IC 95% 1,16-2,07) ma
non in quelle senza pre-eclampsia (HR 1,08, IC 95%
0,97-1,20). Fumo e consumo di caffè non hanno modificato
l’effetto del paracetamolo. Lo studio non ha rilevato
eventuali associazioni fra uso di paracetamolo e rischio di
complicanze pre-termine, aborti spontanei, nascita di feti
morti, nasso peso alla nascita o difetti della crescita in
rapporto all’età gestazionale (Rebordosa et al.,
2009).
DL50: dopo somministrazione orale: 338 mg/kg (topo). Dopo
somministrazione i.p.: 500 mg/kg (topo).
23 ottobre 2016 18:39 - ennius4531
.. il paracetamolo è... veleno ?
Vediamo come lo descrive Wikipedia .
".. il paracetamolo presentava due vantaggi importanti:
1) non è tossico; 2) è più facile da sintetizzare.
Rispetto ai FANS, inoltre, non presenta gastrolesività e
nefrotossicità.
Dal 1949 il paracetamolo ha iniziato ad essere usato come
farmaco. Oggi è l'unico analgesico derivato dall'anilina
che si continui ad usare in clinica." .
É ovvio che ognuno poi fa le proprie scelte .
Scommetto che come sostituto il disagiato23 proporrebbe,come
toccasana della nostra esistenza, l'erba magica dandocene
consigli pratici sul come assumerla come quando ci illuminò
scrivendo ..
"hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica
piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano
estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei
bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo?
".
E poi ci si lamenta perché ci sono i proibizionisti ....
23 ottobre 2016 0:56 - anandamide1972
è vero che il paracetamolo ( ex acetaminofene) che in
genere viene preferito ai FANS per il minor profilo di
rischio cardiaco e gastrointestinale, è peraltro piuttosto
peso per il fegato fino a raggiungere la tossicità acuta
potenzialmente motale in asssenza di trapianto immediato per
via della epatite tossica acuta che può provocare con
dosaggi non troppo superiori a quelli di un normale
utilizzo. Si sappia e, in caso lo si adoperi, si tenga in
casa il Fluimucil, che è acetilcisteina, precursore del
glutatione, potente antiossidante epatico ed unico antidoto
alla intossicazione da paracetamolo. ...ma il nostro Ernius
è troppo preso dalla sua missione per occuparsi di leggere
se non altro i bugiardini, lui che ha scambiato gli abstract
per il corpus dello studio clinico e, probabilmente, anche
il giorno con la notte.Ennio, riposati, sei stanco.
#thewalkingennius da domani lo lancio :-)
23 ottobre 2016 0:49 - anandamide1972
in effetti è quello che pensai quando lui disse QUESTA
frase in una intervista tv ( per QUESTA intendo " quando
sento parlare XX XXXXXXXXXXXXXX XXXXX XXXXXXXX mi vengono i
brividi ") io ne ho solo ricalcato lo schema modificando
l'oggetto della frase di Garatteri con il nome di Garatteri
stesso, ma tu Ernius sei troppo occupato nella tua missione
per ascoltare, osservare, intravedere
eccetera...copiaincolla a randello e tutti pari. E bravo
Ennio.
23 ottobre 2016 0:46 - Starfighter23
CONTINUA A DERIDERE I MALATI DI CANCRO FIGLIO DI PUTTANA,IL
PARACETAMOLO DA EPATOTOSSICITA' ANCHE A BASSI DOSAGGI
STUDIATI QUALCOSA COGLIONE VECCHIO DI MERDA,PRENDILO PURE
TU,TORNA A SCIACQUARE I CESSI DEI TUOI CENTRI DI RECUPERO
SCIACALLO VERME NULLITA UMANA
23 ottobre 2016 0:19 - ennius4531
...brividi ??
... tachipirina.... tachipirina....
22 ottobre 2016 13:56 - anandamide1972
Quando leggo o sento Garatteri parlare di politiche sulla
droga mi vengono i brividi.
21 ottobre 2016 21:49 - ennio4531
Nicola Gratteri, la cannabis, l’alcol e San Patrignano:
quando il proibizionismo diventa ipocrisia
Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, nelle
ultime settimane è sempre sui giornali. Dopotutto è stato
facile per lui diventare la voce di riferimento di quel
fronte proibizionista che, in Parlamento e nella società,
si batte contro la legalizzazione della cannabis. Serpelloni
è caduto in disgrazia, Gasparri e Giovanardi sono ormai
poco spendibili e tolgono maggior consenso di quanto non ne
portino.
Gratteri rappresenta un profilo non ancora sovraesposto ed
il ruolo di Procuratore della Repubblica gli conferisce
un’aura di autorevolezza. Non che si possa considerare un
campione di comunicazione, ma è praticamente l’unico tra
gli uomini di legge ad essersi espresso contro la
legalizzazione, quindi puntare su di lui è stato pressoché
d’obbligo.
Ma nelle sue prime uscite pubbliche Gratteri ha anche un
po’ esagerato. Ha attribuito ogni sciagura sanitaria e
sociale alla cannabis, e questo per i suoi sostenitori va
benissimo, ma nella sua furia da profeta anti-vizio si è
spinto decisamente oltre affermando che per lui lo stato
dovrebbe vietare anche «sigarette, alcol e videopoker».
Il problema è che la comunità di San Patrignano, cioè
l’ente che storicamente funge da autorità teorica ed
economica per tutto il mondo del proibizionismo italiano, il
vino lo produce e lo vende in gran quantità: rossi, bianchi
e spumanti commercializzati in tutto il mondo attraverso una
miriade di etichette tutte di proprietà della Comunità
fondata da Muccioli e finanziata dalla famiglia Moratti:
Avi, Aulente Bianco e Rosso, Vie, Noi, Montepirolo, Avi,
Ora, Start e Avenir, ‘Ino e Paratino. Oltre 500mila
bottiglie ogni anno, da un paio d’anni gestite in
collaborazione con il Gruppo Cevico, uno dei giganti
dell’enologia italiana con i suoi 150 milioni di euro di
fatturato annuo.
E qualcuno tutto questo deve averlo fatto presente al buon
Gratteri: tocca quello che vuoi ma lascia stare il vino,
ché il compianto Muccioli aveva come motto «chi riesce
nelle vigne riesce nella vita» e noi su quelle vigne ci
abbiamo costruito un impero.
Detto e fatto. La settimana scorsa Gratteri è intervenuto
sul palco del “WeFree Days 2016”, ovvero il forum
“contro la violenza e le droghe” che ogni anno si tiene
proprio a San Patrignano e ha decisamente corretto il tiro:
«La differenza tra il fumo e l’alcol a cui spesso si fa
riferimento per giustificare la richiesta di legalizzazione
– ha dichiarato – è che chi si avvicina alle sostanze
lo fa sicuramente per sballare e finirà nella dipendenza,
mentre si può per esempio bere moderatamente».
Sarebbe facile ribattere elencando i numeri dei morti e
delle persone in cura per dipendenza da alcol e raffrontarle
con i zero (!) morti per cannabis riportati dalla
letteratura scientifica. Ma sarebbe tempo sprecato. Ci
limitiamo a mettere in luce l’ipocrisia delle sue parole
ed ognuno tragga le proprie conclusioni sull’autorevolezza
e l’onestà intellettuale di certi nuovi paladini della
proibizione (a sostanze alterne).
21 ottobre 2016 8:11 - ennius4531
... la legalizzazione non smentisce i risultati delle
ricerche specialistiche sull'erba magica e il mercato
azionario non santifica di certo le aziende ivi quotate.
La Storia é piena di scelte balorde compiute dalle
democrazie e di parassiti che scimmiottano il nickname di
altri.
Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista
'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti
le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta
di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di
fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al
mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la
struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
Additional information
The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for
poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be
published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST)
on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and
Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception
Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics
and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol;
Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital,
Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of
Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh;
Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St
Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics
and Gynaecology, Royal Free and University College, London;
Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital,
Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal
Hospital Department of Histopathology, University hospital
of South Manchester; International Centre for Life,
Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop
Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales
Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 21:33 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha
messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52
settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di
circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.
Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione
governativa canadese per la legalizzazione della cannabis,
hanno infiammato il mercato.
Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il
Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per
scopi medici che ricreativi.
Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno
a creare per le aziende già attive nel settore medico, che
beneficeranno certamente dello sviluppo del settore
ricreativo.
È un mercato da miliardi di dollari, con grandi
potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche,
ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i
ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno
grandi vantaggi.
La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato
si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi
del mondo.
In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda
canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha
raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un
anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance
davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è
tra gli investitori interessati a questo settore.
La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta
rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di
cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in
qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della
cultura della cannabis canadese.
Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova
normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie
azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc.,
la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende
quotate alla borsa di Toronto.
Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo
mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis,
così come difficile ignorare gli avvertimenti degli
analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle
società impegnate in questo nuovo settore.
17 ottobre 2016 19:04 - ennius4531
... la legalizzazione non smentisce i risultati delle
ricerche specialistiche sull'erba magica.
La Storia é piena di scelte balorde compiute dalle
democrazie.
Mancando il numero di telefono dei ricercatori, non so se la
ricerca abbia un fondamento di credibilità secondo l'ipse
dixit di W3C..... .
Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista
'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti
le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta
di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di
fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al
mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la
struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
Additional information
The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for
poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be
published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST)
on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and
Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception
Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics
and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol;
Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital,
Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of
Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh;
Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St
Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics
and Gynaecology, Royal Free and University College, London;
Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital,
Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal
Hospital Department of Histopathology, University hospital
of South Manchester; International Centre for Life,
Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop
Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales
Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 15:17 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha
messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52
settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di
circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.
Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione
governativa canadese per la legalizzazione della cannabis,
hanno infiammato il mercato.
Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il
Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per
scopi medici che ricreativi.
Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno
a creare per le aziende già attive nel settore medico, che
beneficeranno certamente dello sviluppo del settore
ricreativo.
È un mercato da miliardi di dollari, con grandi
potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche,
ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i
ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno
grandi vantaggi.
La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato
si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi
del mondo.
In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda
canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha
raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un
anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance
davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è
tra gli investitori interessati a questo settore.
La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta
rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di
cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in
qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della
cultura della cannabis canadese.
Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova
normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie
azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc.,
la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende
quotate alla borsa di Toronto.
Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo
mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis,
così come difficile ignorare gli avvertimenti degli
analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle
società impegnate in questo nuovo settore.
.
.
.
17 ottobre 2016 8:26 - ennius4531
....ennio4531 non é altro che un parassita che si ritiene
furbastro scimmiottando il mio nickname approfittando delle
maglie larghe dell'Aduc nell'accettare nuovi nick.
La legalizzazione non smentisce i risultati delle ricerche
specialistiche sull'erba magica e la Storia é piena di
scelte balorde compiute dalle democrazie.
Mancando il numero di telefono dei ricercatori, non so se la
ricerca abbia un fondamento di credibilità secondo l'ipse
dixit di W3C..... .
Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista
'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti
le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta
di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di
fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al
mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la
struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
Additional information
The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for
poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be
published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST)
on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and
Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception
Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics
and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol;
Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital,
Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of
Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh;
Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St
Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics
and Gynaecology, Royal Free and University College, London;
Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital,
Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal
Hospital Department of Histopathology, University hospital
of South Manchester; International Centre for Life,
Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop
Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales
Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 7:51 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
17 ottobre 2016 7:53 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il
mercato azionario
Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha
messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52
settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di
circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.
Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione
governativa canadese per la legalizzazione della cannabis,
hanno infiammato il mercato.
Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il
Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per
scopi medici che ricreativi.
Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno
a creare per le aziende già attive nel settore medico, che
beneficeranno certamente dello sviluppo del settore
ricreativo.
È un mercato da miliardi di dollari, con grandi
potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche,
ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i
ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno
grandi vantaggi.
La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato
si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi
del mondo.
In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda
canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha
raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un
anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance
davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è
tra gli investitori interessati a questo settore.
La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta
rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di
cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in
qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della
cultura della cannabis canadese.
Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova
normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie
azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc.,
la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende
quotate alla borsa di Toronto.
Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo
mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis,
così come difficile ignorare gli avvertimenti degli
analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle
società impegnate in questo nuovo settore.
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia
delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei
... ratti, questo ci dice .
Alcuni studi ....
(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
30 agosto 2016 14:23 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA :
LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA
Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente
dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il
maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione
aprendo alla possibilità di una legalizzazione della
cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice
Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata
attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non
conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno
più danni dello stesso principio attivo. Oggi la
microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata
soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste
sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati
come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire
comune».
Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i
poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato
un’associazione che finanzia campagne per la
legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per
permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse
economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la
presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti
è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia,
rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era
tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto
pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente
continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per
inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.
Altri sindacati di polizia si sono invece espressi
contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi
il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato
ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi
tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che
mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la
promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti
e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso
sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai
poliziotti condannati per l’uccisione di Federico
Aldovrandi.
29 agosto 2016 23:38 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia
delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei
... ratti, questo ci dice .
Alcuni studi ....
(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
29 agosto 2016 20:40 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA :
LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA
Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente
dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il
maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione
aprendo alla possibilità di una legalizzazione della
cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice
Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata
attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non
conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno
più danni dello stesso principio attivo. Oggi la
microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata
soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste
sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati
come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire
comune».
Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i
poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato
un’associazione che finanzia campagne per la
legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per
permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse
economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la
presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti
è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia,
rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era
tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto
pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente
continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per
inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.
Altri sindacati di polizia si sono invece espressi
contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi
il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato
ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi
tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che
mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la
promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti
e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso
sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai
poliziotti condannati per l’uccisione di Federico
Aldovrandi.
29 agosto 2016 15:58 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle
maggioranze o minoranze e sindacati, questo ci dice .
Alcuni studi ....
(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
28 agosto 2016 15:23 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANASI SCHIERA :
LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA
Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente
dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il
maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione
aprendo alla possibilità di una legalizzazione della
cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice
Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata
attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non
conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno
più danni dello stesso principio attivo. Oggi la
microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata
soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste
sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati
come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire
comune».
Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i
poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato
un’associazione che finanzia campagne per la
legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per
permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse
economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la
presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti
è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia,
rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era
tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto
pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente
continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per
inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.
Altri sindacati di polizia si sono invece espressi
contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi
il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato
ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi
tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che
mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la
promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti
e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso
sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai
poliziotti condannati per l’uccisione di Federico
Aldovrandi.
28 agosto 2016 11:52 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle
maggioranze o minoranze, ci dice che ...
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."