Tremiliardi di affamati fanno poche seghe nutrizionistiche.
Il metro per nutrirsi non è certo quello delle etichette, o
del prezzo alto, o della informazione ecologica, equa o
solidale. E neppure quello delle provenienze geografiche o
delle raccomandazioni del commercio in costante conflitto di
interessi.
Si dovrebbe finalmente capire che vengono valorizzate pseudo
virtù degli alimenti, ma anche di altre derrate come
vestiario, beni strumentali, mobili, oggetti, ecc. solo per
lo scopo di venderne sempre di più.
Si inculcano nei consumatori informazioni ridondanti o
assurde, ma con una tattica subliminale perchè si conta
sulla fisiologica credulonità del potenziale acquirente
inducendolo a convincersi per far valere caratteristiche
spesso inesistenti, ma che facciano comunque presa sulla sua
psiche (ben studiata).
Il produttore di olio divulga buono solo il suo, il
pasticcere solo il suo, il costruttore di automobili solo la
propria marca, il macellaio solo quella che vende lui,
sicura e speciale.
Purtroppo ogni consumatore non è affatto in grado di
giudicare ciò che compra o ciò di cui si serve, come
servizi o beni di consumo in maniera autonoma. Quando
comprate un'auto andate mai ad alzare il cofano e con una
occhiata vi spacciate come maghi della meccanica che con uno
sguardo capiscono tutto? Vi affidate alle "bontà" delle
brochures o alla propaganda del concessionario che ha
l'obbligo di "dire bene".
Sono, invece, le autorità preposte e costituzionalmente
delegate e pagate da noi cittadini attraverso le tasse che
dobbiamo implicare e pretendere, pene severissime incluse a
loro stesse se non si fa il proprio dovere, ad essere
esecutori di controlli e di disposizioni atte a tutelare il
cittadino.A monte e non a valle delegando il consumatore a
decidere cose che non può fare. Troppo comodo per salvare
la poltrona.
Il consumatore deve solo guardare e giudicare dal proprio
gusto perchè non può fare altro, neppure leggendo; solo
questo è singolo, univoco, personale, non certo la
capacità di chimico organolettico, magari facendo il
sapiente con la lettura di una etichetta spesso foriera di
truffe.
Purtroppo ancora la capacità di sparare caratteristiche
miracolistiche fa ancora presa sul gregge.
27 maggio 2016 19:46 - giorgio6042
non so cosa abbia da scrivere tanto il sav qualcosa, poteva
semplicemente dire la legislazione e gli italiani si
dibattono nel ruolo di truffati o truffatori, magari anche
idioti. Chiedere invece che un prodotto sia fatto dove c'è
scritto è evidentemente stupido. Non si sa cosa faccia di
lavoro il sav ma credo che neanche gli freghi nulla di ciò
che ingurgita.
26 maggio 2016 19:20 - lucillafiaccola1796
sa sa lo stupido è che è stupido perciò non si
interessa...ma chi supido non è non la deve far passar
liscia né allo stupido [detto krumiro] che è la vera
causa di tutti i mali, né ai manipomentitore! Un bel calcio
in bocca e vai! Ché se vieni per cavarmi un occhio, te li
cavo tutti e tre!
26 maggio 2016 13:26 - savpg8801
E ridaiieee con queste etichette come se fossero la panacea
di ogni male. Ma quale male se non sono veritiere o non sono
comprensibili da gente che non hanno come minimo la laurea
di nutrizionisti? E poi, quali sono le contromisure dei
saputelli che non comprano la carne sapendo che prima di
venire macellata la bestia ha girato mezzo mondo? Cos'ha
l'Italia di 60 milioni di abitanti a dover fare, solo essa,
buono e sano un alimento, bada ben solo l'Italia, contro
sette miliardi di altri condividui e migliaia di volte in
più di territorio di tutti gli altri popoli e nazioni
"farabutte"?
Solo un fatto commerciale e che, a quanto pare, non serve
neppure a molto.
Un tempo si diceva che solo Fiat era da prendere, che solo i
tessuti italiani erano da prendere, ma si diceva anche che
il migliore era il prosciutto dalmato, o l'olio spagnolo e
io negli anni sessanta-settanta andavo colà ad
assaggiarli.
Poi, dopo alcuni scandali internazionali sul cibo, si è
stabilito, quasi per legge, che solo il mangiare italico è
buono e fa bene. Il resto del mondo è cacca.
Con tutti gli scandali che anche in Italia si sono via via
succeduti si continua a dire che il mangiare mediterraneo
(no greco, no algerino, no spagnolo, no francese, no
egiziano, no turco, no marocchino...che pur sono paesi
mediterranei) fa bene...ma solo il mediterraneo.. l'italico.
E la riprova? solita cavolata all'italiana....visto che gli
ingredienti provengono dall'estero e la mano d'opera è
quasi tutta straniera, vorrei vedere cosa scriveranno su
queste stramaledette etichette salvavita, magari che si va a
comprare alla terra dei fuochi?
Ma si sa tutto è affare, soldi, apparenze. Come la storia
delle etichette e come la storia dell'italica "pizza" che ha
90% di ingredienti stranieri....ma lo stupido che l'esalta
come italico food salvavita, cosa ne direbbe se sapesse?