Er Treccartaro se la sta fando sotto dalla paura.
Quindi Io voto SIIIIIII !!!!!
E a ottobre voto NOOOOOOOO !!!!
Voglio raccogliere la kakka der Bucia!

Questa volta, come mai mi è accaduto, mi sto rendendo conto che, a parte i referendum come quelli su divorzio, aborto e pochissimi altri, la maggior parte di essi non sono abbordabili dal cittadino comune. Molti argomenti, come questo, per esempio, richiedono conoscenze, per acquisire le quali occorrono anni di studio e/o di applicazione. E i pareri degli esperti, da una parte e dall'altra della barricata, non mirano a fare un'informazione corretta, bensì a tirare l'acqua al proprio mulino; questo ho capito, con dispiacere, leggendo e ascoltando i diversi punti di vista.
Inoltre: chi è così attento da andare a leggere il testo della legge in questione nella versione "prima" e "dopo"? Dispiace dirlo, ma non sarebbe la prima volta che il testo emendato sull'onda della emotività, si è rivelato peggiore del precedente.


RINGRAZIO dunque Primo Mastrantoni per questa sua disamina critica al quesito referendario. Ho ancora due giorni per riflettere, ma comincio a pensare di non andare al seggio. Sarebbe la prima volta che succede, ma bisogna pure che trovi il modo di dire che mi si sta chiedendo una decisione che non posso prendere con le cognizioni che possiedo e dalla visuale che ho.

io comunque voto SI!
Perché odio i Treccartari!

no ai casinò
no al casino
Popolo di prostitute perché abbiamo i "magnacCIA"
LIBERIAMOCI !

Il solito casotto all'italiana, anzi, alla politichese.
Mi chiedo, peraltro, se chi deve approvare l'ammissibilità o meno di questo(ed altri) referendum si sia posto quesiti e domande.
Mi chiedo ancora cosa avverrebbe se si facessero decine di migliaia di referenda (spero solo abrogativi) promossi da chiunque voglia vincere e cacciare via qualcun'altro per ragioni politiche(ovviamente cretine) per montare su.
L'accesso alle pratiche referendarie dovrebbe limitarsi a qualche giusta ed inderogabile questione per abrogare leggi inique e impopolari(salvo quelle fiscali). Ma non per legiferare; a cosa servirebbe, dunque, il Parlamento con i suoi rappresentanti se l'istituto referendario ne prendesse il posto?