Concordo con m0r9an e aggiungo che il vino, nella migliore
delle ipotesi, è solo un alimento (nel caso qualcuno se ne
dimenticasse): se fosse un farmaco lo venderebbero in
farmacia e le multinazionali del farmaco, giustamente, non
si lascerebbero sfuggire un simile affare. Sulla bontà
della ricerca, a parte il fatto che non ho tempo da perdere
a fare i conti, parla già l'espressione della percentuale
di riduzione del rischio: fra 30% e 40% c'è una bella
differenza.
23 gennaio 2013 13:23 - m0r9an
ogni tanto scappa qualche studio rigorosamente scientifico
che attesta qualche proprietà benefica del vino. Mi vien da
pensare all'articolo ADUC sullo studio-truffa sul
resveratrolo! Chi ha interesse a finanziare questi studi? Ma
chi afferma queste cose ha mai dato un'occhiata alle
statistiche di morte (diretta o indiretta) per uso di alcol?
e ancora (provocatoriamente) perchè il consumo di succo
d'uva è così marginale?