Corpo nero. Grosse macchie gialle.
La SALAMANDRA è un anfibio. Lunga circa 20 cm, la metà dei
quali spettano alla coda. Diffusa nelle zone boscose,
ombreggiate e umide di tutta Europa (Italia compresa), si
nutre di lombrichi e molluschi; di insetti e lumache. La sua
pelle è nera e gialla. Lucida. Ricca di ghiandole. Esce
allo scoperto nelle notti piovose. È diventata molto rara.
La salamandra della Cina e del Giappone, invece, con una
lunghezza di 1,50 e, in alcuni casi, persino di 1,85 metri,
rappresenta indubbiamente un gigante tra gli anfibi. La
salamandra ha la facoltà di rigenerarsi.
E al Wistar Institute, in Pennsylvania, hanno scoperto che
anche alcuni topi possiedono tale facoltà. Addirittura
hanno quella di far ricrescere organi vitali. Questa
straordinaria varietà di topi è stata scoperta
accidentalmente: lavorando su cavie create per lo studio
delle patologie autoimmuni, i ricercatori avevano praticato
dei fori nelle orecchie di topi geneticamente modificati,
per distinguerli dal gruppo di controllo. Poco dopo i topi
erano guariti senza riportare cicatrici. Altri ricercatori
avevano danneggiato diversi organi delle cavie: cuore,
fegato, cervello. Ebbene, nella maggior parte dei casi si è
avuta una ricrescita. Ma c'è stata una scoperta (forse)
ancor più significativa. La si è ottenuta iniettando
cellule prelevate a un topo rigenerante in un animale
normale. Si è scoperto che l'esemplare comune acquisisce
anch'esso la facoltà di rigenerarsi. E se il topo speciale
si accoppia con uno normale, la discendenza eredita la
stessa facoltà. A fronte di tutto ciò si capisce bene
l'importanza di questo evento: se si riuscisse a
identificare le molecole che consentono ai topi di
rigenerarsi, il passo successivo sarebbe di chiedersi che
cosa le stesse molecole potrebbero determinare negli esseri
umani. Chissà che non si sia ad un passo dallo scoprirlo.