COMMENTI
|<   <- (Da 31 a 44 di 44)  
19 febbraio 2014 1:19 - glacial68
Benissimo ... quindi insegnamo a consumare la canapa,in modo che arrechi meno danni,anche se si e contrari alla sostanza ... usare vaporizatori invece di mischiarla col tabacco ... se interessa la salute,qualche consigno bisogna pur darlo ...
19 febbraio 2014 1:17 - glacial68
Questo post mette in evidenza le colossali balle della super canapa spacciata,che esiste solo nele menti di chi continua a mentire sapendo di farlo ,ma conta sul fatto,che a furia di ripetere una cosa,10 100 mille voltequesta diventi verità ... ma cosi non e ...
http://www.fuoriluogo.it/blog/2014/02/13/la-stupefacente-pe rvicacia-di-serpelloni/
19 febbraio 2014 0:56 - pic3568
ci spiace, ultimo tentativo. Potete se no trovarlo per intero alle pag. 99-10-11 di: :http://www.pazienticannabis.org/contro-statement-dpa-cannab is.pdf
19 febbraio 2014 0:54 - pic3568
P
19 febbraio 2014 0:50 - pic3568
Di nuovo tagliato, vediamo se stavolta si riesce a pubblicarlo...
... P
19 febbraio 2014 0:43 - pic3568
Sono state tagliate le ultime righe, in effetti era un po' lunga...
continua:
... A bassi livelli di esposizione, all’aumento del consumo di marijuana è stato associato un forte aumento sia in FEV1 (13 mL / joint-anno superiore [95% CI, 6,4 a 20], P
19 febbraio 2014 0:30 - pic3568
Curiosa davvero (si fa per dire...) la sindrome ossessivo-maniacale del capo del DPA.
British lung Fundation, Report "The impact of cannabis on our lungs" June 6th, 2012, che pretendeva di essere nientepopodimeno che "la più esaustiva revisione dei dati di ricerca mai compilata sul tema".
Autoreferenzialità e malafede a piene mani, della serie: una mano lava l’altra, e tutte e due insieme lavano il viso.
Il report stesso ha trovato "le evidenze essere non conclusive, sui legami tra fumare cannabis e malattie polmonari come il COPD(Broncopneumopatia cronica ostruttiva, ndr)", ed ha chiesto ulteriore ricerca. La relazione chiede più ricerca in quasi ogni pagina, un’ambizione comune per tali istituzioni (significa SOLDI), e la cannabis è probabilmente la sostanza più intensamente oggetto di ricerca di sempre, per l'uso medicinale e per quello ricreativo.
Inoltre sin dalla sua presentazione, in TV "alla Serpelloni" e non certo su qualche rivista scientifica, questo Report della British Lung Foundation (che sottolineamo E' UN'ASSOCIAZIONE, NON UNA SOCIETA' SCIENTIFICA nonostante il nome) è stato immediatamente criticato in UK per essere un "mix pericolosamente irresponsabile di congetture, opinioni estremiste e allarmismo". In perfetta totale sintonia con l'attuale DPA, insomma, di che ci stupiamo?
http://www.clear-uk.org/irresponsible-and-
misleading-reefer-madness-from-the-british-lung-foundation/ (cancellate gli spazi).
Il rapporto BLF contiene una serie di evidenti inesattezze ed omissioni. In 14 rade paginette
patinate piene di foto di spinelli ed immagini varie, si avventura anche in zone che nulla
hanno a che fare con i polmoni alimentando la storia terrificante sulla cannabis e le psicosi, e
citando storie e aneddoti altamente fuorvianti e fuori di un contesto di evidenza, su malattie
cardiovascolari e incidenti automobilistici.
Non a caso, la parte 4 del rapporto specifica: "Data la natura della cannabis di creare dipendenza, più ricerca è necessaria su come si può al meglio aiutare le persone a smettere".

Il pregiudizio e le prevenzioni che sono alla base della relazione BLF culminano in una dismissione del valore terapeutico della cannabis, che non si basa su alcuna prova scientifica. Invece, si cerca di addurre come prova un'udienza di una Corte di Appello inglese
del 2005, e un parere della British Medical Association che invita a "ulteriori ricerche".
E' stato chiesto al rappresentante della BLF, di citare la ricerca che ha sostenuto l'affermazione che uno spinello aumenta il rischio di cancro come venti sigarette. Quando NON LO HA FATTO,
la BLF è stata accusata di "mettere in circolazione informazioni false" per "catturare i titoli di stampa". La giornalista Keelan Balderson ha accusato la BLF di "spacciare un mito sfatato da tempo", sostenendo che non era il primo incidente simile, citando un'affermazione precedente della BLF che "3 spinelli sono pari a 20 sigarette", tratto da un rapporto pubblicato nel 2002.
E' stato fatto notare che non vi era "alcun fondamento scientifico al claim", citando un precedente studio su 2200 persone, pubblicato nel Cancer Epidemiological Biomarkers and Prevention (riferimento anche nella relazione BLF) che aveva trovato "che l'associazione di questi tumori con la marijuana, anche a lungo termine o nel caso di uso pesante, non è forte e può essere al di sotto dei limiti rilevabili nella pratica".

Il report BLF citato dal Dpa si basa principalmente su di un precedente studio neozelandese del 2008, che osservava un campione di meno di 80 malati, mentre uno dei più grandi studi di casi controllati mai effettuato, presentato dal Dr Donald Tashkin della UCLA nel 2006 alla American Thoracic Society International Conference e che esaminava 2252 casi tra malati e
gruppo di controllo, non viene menzionato, né dalla BLF nè dal Dpa.. Incredibile, dal momento che il report della BLF cita in gran numero i lavori del Dr. Tashkin, tranne proprio quello, lo studio più significativo di tutti.
Forse perché mostrava come anche consumatori pesanti e di lungo termine 'di marijuana', non appaiono più a rischio di sviluppare cancro ai polmoni rispetto a quelli che hanno fumato meno cannabis, o non ne hanno fumata per nulla.
Tashkin si sarebbe aspettato che la cannabis avesse effetti sui polmoni più seri del tabacco,
dato che si era già scoperto che il fumo di cannabis conteneva il 50% in più di carcinogeni, e
più del quadruplo di catrame. E' rimasto quindi sorpreso, quando ha scoperto che quelli che
fumano cannabis da sola sviluppano MENO TUMORI e meno COPD rispetto a chi non fuma per nulla, e che quelli che fumano cannabis mescolata al tabacco hanno risultati migliori rispetto a chi fuma solamente tabacco. Conclude quindi che la cannabis fornisce qualche tipo di EFFETTO PROTETTIVO CONTRO I DANNI AI POLMONI, in particolare gli effetti carcinogeni del fumo di
tabacco.
http://www.sciencedaily.com/releases/2006/05/060526083353.ht m (cancellate gli spazi vuoti)
"American Thoracic Society (2006, May 26). Study Finds No Link Between Marijuana Use And Lung Cancer."
Lo studio infatti ha scoperto che l'80% dei pazienti con tumore ai polmoni ed il 70% di quelli
con tumore alla testa ed al collo aveva fumato tabacco, contro solo la metà circa dei pazienti
per entrambi i tipi di cancro che avevano fumato cannabis. C'era una chiara associazione tra fumare tabacco ed il cancro, lo studio ha trovato un aumento di 20 volte del rischio di sviluppare cancro ai polmoni, in persone che avevano fumato 2 o più pacchetti di sigarette al giorno. Più tabacco una persona aveva fumato, maggiore era il rischio di sviluppare sia tumori al polmone, sia alla testa ed al collo, scoperte che erano in linea con molti studi precedenti.
Una possibile spiegazione per le nuove scoperte, aveva detto Tashkin, è che il THC possa incoraggiare le vecchie cellule a morire prima, ed essere quindi meno soggette a trasformazione in cellule cancerose. Anche in Europa oggi, si legge apertamente in sempre più ricerche di "apoptosi delle cellule malate, senza intaccare quelle sane" per alcuni tumori cerebrali, come il glioma, e di de-vascolarizzazione delle metastasi, cioè l’interruzione dell’alimentazione del tumore.
Inoltre sono stati analizzati i dati sulle sostanze carcinogene inalate, utilizzando vaporizzatori per l'assunzione medicinale della cannabis (ovviamente non mischiata a tabacco),
verificando che è prossima a zero la quantità di sostanze tossiche, contenute nel fumo derivato dalla combustione. La campagna inglese 'TokePure' è basata proprio sulla considerazione che la cosa più pericolosa della cannabis sia il fumarla con il tabacco.
Questo è un fatto scientifico che sembra essere completamente sfuggito alla BLF, hanno commentato in UK.

C'è poi un altro autorevole studio Usa del 2012, con 5016 partecipanti seguiti per 20 anni, giunto alle medesime conclusioni in tema di effetto protettivo della cannabis sui polmoni:
"Association Between Marijuana Exposure and Pulmonary Function Over 20 Years"
Mark J. Pletcher, MD, MPH; Eric Vittinghoff, PhD; Ravi Kalhan, MD, MS; Joshua Richman, MD, PhD; Monika Safford, MD; Stephen Sidney, MD, MPH; Feng Lin, MS; Stefan Kertesz, MD
Author Affiliations: Department of Epidemiology and Biostatistics (Drs Pletcher and Vittinghoff and Mr Lin) and Division of General Internal Medicine, Department of Medicine (Dr Pletcher), University of California, San Francisco; Asthma-COPD Program, Division of Pulmonary and Critical Care Medicine, Northwestern University Feinberg School of Medicine, Chicago, Illinois(Dr Kalhan); Department of Surgery (Dr Richman) and Division of Preventive Medicine (Drs Safford and Kertesz), University of Alabama at Birmingham; Center for Surgical, Medical and Acute Care Research and Transitions, Veterans Affairs Medical Center, Birmingham (Drs Richman and Kertesz); and Division of Research, Kaiser Permanente of Northern California, Oakland (Dr Sidney).
JAMA. 2012;307(2):173-181. doi:10.1001/jama.2011.1961
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1104848 “In questi 20 anni di studio su marijuana e funzione polmonare, abbiamo confermato le attese riduzioni dei valori FEV1 e FVC dal consumo di tabacco. Al contrario, l'uso di marijuana è stato associato con un maggiore FEV1 e FVC, ai bassi livelli di esposizione tipico per la maggior parte degli utilizzatori di marijuana.
Abbiamo trovato una forte evidenza statistica che le associazioni tra l'uso di marijuana e la funzione polmonare sono stati non lineari. A bassi livelli di esposizione, all’aumento del consumo di marijuana è stato associato un forte aumento sia in FEV1 (13mL / joint-anno superiore [95% CI, 6,4 a 20], P
18 febbraio 2014 22:38 - ennio4531
Curioso è il fatto che,quando si parla degli effetti della droga, la reazione dei consumatori del pattume, affetti da stati ossessivi, è similare all'azione dell'..... aglio verso i vampiri: insulti, farneticazioni, sproloqui anche quando vengono riportati risultati e pareri provenienti da fonti diverse che qualche esperienza e conoscenza pur possono vantare.

Utili parrebbero valeriana e gioco delle bocce per calmare nevrastenia e furori belluini.
18 febbraio 2014 20:09 - daniel79
A serpelloni hai rotto i coglioni con tutte queste bugie !!! THC all' 88% ?????
Se ci date la possibilità di coltivarla (invece di acquistarla dalla criminalità che per renderla più potente usa di tutto) magari questo problema non ci sarebbe e sicuramente avremmo un prodotto più sano.
Ma le povere menti argute del dipartimento antidroga , sicuramente per ragioni di interessi personali(agganci vari con esponenti della criminalità) , per malafede o per ignoranza non cambieranno mai idea sulla legalizzazione.
L'unica possibilità è che vadano a casa queste capre ,lasciando il posto a persone competenti e soprattutto che non abbiano secondi fini.
18 febbraio 2014 19:39 - freethinker
*pesanti
18 febbraio 2014 19:39 - freethinker
Ah ah ah, certo, come no... ora c'è il 23489238904238904% di thc e quindi sono droghe pensanti... certo, certo. Meglio le sigarette, sicuramente. Tanto, come si è visto dal recente dibattito trasversale avvenuto in Italia sul tema, nonché dalla fine che ha fatto la Fini-Giovanardi, l'ora di organismi come il DPA (almeno come lo conosciamo ora) è vicina... Olanda, Uruguay, Stati americani (destinati ad aumentare sempre di più), etc etc... Ormai manca relativamente poco alla fine di quest'incubo, e voi non potete che rimarcare le vostre cazzate in un disperato, quanto vano, tentativo di fermare il cambiamento.
18 febbraio 2014 17:29 - roberto7266
Scusate ma io ve l'avevo detto, questi tra poco la tirano fuori al 100%.

Questo link è per i signori:

http://www.fuoriluogo.it/blog/2014/02/13/la-stupefacente-per vicacia-di-serpelloni/

(eliminate gli spazi che si formano con il copia-incolla)
18 febbraio 2014 16:57 - armando977
A parte che sta ganja superpotente al 55% la conoscono solo al DPA dato che fra i consumatori nessuno l'ha mai trovata(vorrei proprio vederla perchè al sole brillerebbe come un diamante, pensate un'inflorescenza metà verde clorofilla e metà bianco thc/ambra cbd!) comunque:
1) meglio una canna al giorno che un pacchetto di sigarette pure se fanno male uguale: per gli effetti alla lunga non lo so ma di certo se fumo 20 sigarette il giorno dopo sputo asfalto, per una canna no.
2)esistono i vaporizzatori per chi non vuole fumare.
3)siamo arrivati all'88% di thc nell'olio, manco lo facessero alla spectra!
18 febbraio 2014 15:28 - **stanco**
Ma cosa diavolo centrano i danni ai polmoni e la quantità di thc???
E' pericoloso bruciare la cannabis,non la cannabis!!!
Tra l'altro e' possibile vaporizzarla,quindi di cosa stiamo parlando?
Quali rischi corrono questi poveri ragazzini in balia di questo moderno mostro vegetale?
C'e' una rilevanza statistica riguardo patologie negli adolescenti consumatori,danni o addirittura morte?
Continuare a mantenerla illegale non rende questa situazione ancora più' rischiosa?
Se davvero questi grandissimi pezzi di m***a lavorassero per garantire la nostra salute,dovrebbero legalizzarla domani.
Il dpa con questo atteggiamento oscurantista starebbe bene in cina,in korea del nord,in iran,non nella stessa europa in cui ci sono paesi come spagna,olanda,repubblica ceca,germania,inghilterra,dove queste minkiate non si sono mai sentite!
Fate schifo!
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19 febbraio 2014 1:19 - glacial68
Benissimo ... quindi insegnamo a consumare la canapa,in modo che arrechi meno danni,anche se si e contrari alla sostanza ... usare vaporizatori invece di mischiarla col tabacco ... se interessa la salute,qualche consigno bisogna pur darlo ...
19 febbraio 2014 1:17 - glacial68
Questo post mette in evidenza le colossali balle della super canapa spacciata,che esiste solo nele menti di chi continua a mentire sapendo di farlo ,ma conta sul fatto,che a furia di ripetere una cosa,10 100 mille voltequesta diventi verità ... ma cosi non e ...
http://www.fuoriluogo.it/blog/2014/02/13/la-stupefacente-pe rvicacia-di-serpelloni/
19 febbraio 2014 0:56 - pic3568
ci spiace, ultimo tentativo. Potete se no trovarlo per intero alle pag. 99-10-11 di: :http://www.pazienticannabis.org/contro-statement-dpa-cannab is.pdf
19 febbraio 2014 0:54 - pic3568
P
19 febbraio 2014 0:50 - pic3568
Di nuovo tagliato, vediamo se stavolta si riesce a pubblicarlo...
... P
19 febbraio 2014 0:43 - pic3568
Sono state tagliate le ultime righe, in effetti era un po' lunga...
continua:
... A bassi livelli di esposizione, all’aumento del consumo di marijuana è stato associato un forte aumento sia in FEV1 (13 mL / joint-anno superiore [95% CI, 6,4 a 20], P
19 febbraio 2014 0:30 - pic3568
Curiosa davvero (si fa per dire...) la sindrome ossessivo-maniacale del capo del DPA.
British lung Fundation, Report "The impact of cannabis on our lungs" June 6th, 2012, che pretendeva di essere nientepopodimeno che "la più esaustiva revisione dei dati di ricerca mai compilata sul tema".
Autoreferenzialità e malafede a piene mani, della serie: una mano lava l’altra, e tutte e due insieme lavano il viso.
Il report stesso ha trovato "le evidenze essere non conclusive, sui legami tra fumare cannabis e malattie polmonari come il COPD(Broncopneumopatia cronica ostruttiva, ndr)", ed ha chiesto ulteriore ricerca. La relazione chiede più ricerca in quasi ogni pagina, un’ambizione comune per tali istituzioni (significa SOLDI), e la cannabis è probabilmente la sostanza più intensamente oggetto di ricerca di sempre, per l'uso medicinale e per quello ricreativo.
Inoltre sin dalla sua presentazione, in TV "alla Serpelloni" e non certo su qualche rivista scientifica, questo Report della British Lung Foundation (che sottolineamo E' UN'ASSOCIAZIONE, NON UNA SOCIETA' SCIENTIFICA nonostante il nome) è stato immediatamente criticato in UK per essere un "mix pericolosamente irresponsabile di congetture, opinioni estremiste e allarmismo". In perfetta totale sintonia con l'attuale DPA, insomma, di che ci stupiamo?
http://www.clear-uk.org/irresponsible-and-
misleading-reefer-madness-from-the-british-lung-foundation/ (cancellate gli spazi).
Il rapporto BLF contiene una serie di evidenti inesattezze ed omissioni. In 14 rade paginette
patinate piene di foto di spinelli ed immagini varie, si avventura anche in zone che nulla
hanno a che fare con i polmoni alimentando la storia terrificante sulla cannabis e le psicosi, e
citando storie e aneddoti altamente fuorvianti e fuori di un contesto di evidenza, su malattie
cardiovascolari e incidenti automobilistici.
Non a caso, la parte 4 del rapporto specifica: "Data la natura della cannabis di creare dipendenza, più ricerca è necessaria su come si può al meglio aiutare le persone a smettere".

Il pregiudizio e le prevenzioni che sono alla base della relazione BLF culminano in una dismissione del valore terapeutico della cannabis, che non si basa su alcuna prova scientifica. Invece, si cerca di addurre come prova un'udienza di una Corte di Appello inglese
del 2005, e un parere della British Medical Association che invita a "ulteriori ricerche".
E' stato chiesto al rappresentante della BLF, di citare la ricerca che ha sostenuto l'affermazione che uno spinello aumenta il rischio di cancro come venti sigarette. Quando NON LO HA FATTO,
la BLF è stata accusata di "mettere in circolazione informazioni false" per "catturare i titoli di stampa". La giornalista Keelan Balderson ha accusato la BLF di "spacciare un mito sfatato da tempo", sostenendo che non era il primo incidente simile, citando un'affermazione precedente della BLF che "3 spinelli sono pari a 20 sigarette", tratto da un rapporto pubblicato nel 2002.
E' stato fatto notare che non vi era "alcun fondamento scientifico al claim", citando un precedente studio su 2200 persone, pubblicato nel Cancer Epidemiological Biomarkers and Prevention (riferimento anche nella relazione BLF) che aveva trovato "che l'associazione di questi tumori con la marijuana, anche a lungo termine o nel caso di uso pesante, non è forte e può essere al di sotto dei limiti rilevabili nella pratica".

Il report BLF citato dal Dpa si basa principalmente su di un precedente studio neozelandese del 2008, che osservava un campione di meno di 80 malati, mentre uno dei più grandi studi di casi controllati mai effettuato, presentato dal Dr Donald Tashkin della UCLA nel 2006 alla American Thoracic Society International Conference e che esaminava 2252 casi tra malati e
gruppo di controllo, non viene menzionato, né dalla BLF nè dal Dpa.. Incredibile, dal momento che il report della BLF cita in gran numero i lavori del Dr. Tashkin, tranne proprio quello, lo studio più significativo di tutti.
Forse perché mostrava come anche consumatori pesanti e di lungo termine 'di marijuana', non appaiono più a rischio di sviluppare cancro ai polmoni rispetto a quelli che hanno fumato meno cannabis, o non ne hanno fumata per nulla.
Tashkin si sarebbe aspettato che la cannabis avesse effetti sui polmoni più seri del tabacco,
dato che si era già scoperto che il fumo di cannabis conteneva il 50% in più di carcinogeni, e
più del quadruplo di catrame. E' rimasto quindi sorpreso, quando ha scoperto che quelli che
fumano cannabis da sola sviluppano MENO TUMORI e meno COPD rispetto a chi non fuma per nulla, e che quelli che fumano cannabis mescolata al tabacco hanno risultati migliori rispetto a chi fuma solamente tabacco. Conclude quindi che la cannabis fornisce qualche tipo di EFFETTO PROTETTIVO CONTRO I DANNI AI POLMONI, in particolare gli effetti carcinogeni del fumo di
tabacco.
http://www.sciencedaily.com/releases/2006/05/060526083353.ht m (cancellate gli spazi vuoti)
"American Thoracic Society (2006, May 26). Study Finds No Link Between Marijuana Use And Lung Cancer."
Lo studio infatti ha scoperto che l'80% dei pazienti con tumore ai polmoni ed il 70% di quelli
con tumore alla testa ed al collo aveva fumato tabacco, contro solo la metà circa dei pazienti
per entrambi i tipi di cancro che avevano fumato cannabis. C'era una chiara associazione tra fumare tabacco ed il cancro, lo studio ha trovato un aumento di 20 volte del rischio di sviluppare cancro ai polmoni, in persone che avevano fumato 2 o più pacchetti di sigarette al giorno. Più tabacco una persona aveva fumato, maggiore era il rischio di sviluppare sia tumori al polmone, sia alla testa ed al collo, scoperte che erano in linea con molti studi precedenti.
Una possibile spiegazione per le nuove scoperte, aveva detto Tashkin, è che il THC possa incoraggiare le vecchie cellule a morire prima, ed essere quindi meno soggette a trasformazione in cellule cancerose. Anche in Europa oggi, si legge apertamente in sempre più ricerche di "apoptosi delle cellule malate, senza intaccare quelle sane" per alcuni tumori cerebrali, come il glioma, e di de-vascolarizzazione delle metastasi, cioè l’interruzione dell’alimentazione del tumore.
Inoltre sono stati analizzati i dati sulle sostanze carcinogene inalate, utilizzando vaporizzatori per l'assunzione medicinale della cannabis (ovviamente non mischiata a tabacco),
verificando che è prossima a zero la quantità di sostanze tossiche, contenute nel fumo derivato dalla combustione. La campagna inglese 'TokePure' è basata proprio sulla considerazione che la cosa più pericolosa della cannabis sia il fumarla con il tabacco.
Questo è un fatto scientifico che sembra essere completamente sfuggito alla BLF, hanno commentato in UK.

C'è poi un altro autorevole studio Usa del 2012, con 5016 partecipanti seguiti per 20 anni, giunto alle medesime conclusioni in tema di effetto protettivo della cannabis sui polmoni:
"Association Between Marijuana Exposure and Pulmonary Function Over 20 Years"
Mark J. Pletcher, MD, MPH; Eric Vittinghoff, PhD; Ravi Kalhan, MD, MS; Joshua Richman, MD, PhD; Monika Safford, MD; Stephen Sidney, MD, MPH; Feng Lin, MS; Stefan Kertesz, MD
Author Affiliations: Department of Epidemiology and Biostatistics (Drs Pletcher and Vittinghoff and Mr Lin) and Division of General Internal Medicine, Department of Medicine (Dr Pletcher), University of California, San Francisco; Asthma-COPD Program, Division of Pulmonary and Critical Care Medicine, Northwestern University Feinberg School of Medicine, Chicago, Illinois(Dr Kalhan); Department of Surgery (Dr Richman) and Division of Preventive Medicine (Drs Safford and Kertesz), University of Alabama at Birmingham; Center for Surgical, Medical and Acute Care Research and Transitions, Veterans Affairs Medical Center, Birmingham (Drs Richman and Kertesz); and Division of Research, Kaiser Permanente of Northern California, Oakland (Dr Sidney).
JAMA. 2012;307(2):173-181. doi:10.1001/jama.2011.1961
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1104848 “In questi 20 anni di studio su marijuana e funzione polmonare, abbiamo confermato le attese riduzioni dei valori FEV1 e FVC dal consumo di tabacco. Al contrario, l'uso di marijuana è stato associato con un maggiore FEV1 e FVC, ai bassi livelli di esposizione tipico per la maggior parte degli utilizzatori di marijuana.
Abbiamo trovato una forte evidenza statistica che le associazioni tra l'uso di marijuana e la funzione polmonare sono stati non lineari. A bassi livelli di esposizione, all’aumento del consumo di marijuana è stato associato un forte aumento sia in FEV1 (13mL / joint-anno superiore [95% CI, 6,4 a 20], P
18 febbraio 2014 22:38 - ennio4531
Curioso è il fatto che,quando si parla degli effetti della droga, la reazione dei consumatori del pattume, affetti da stati ossessivi, è similare all'azione dell'..... aglio verso i vampiri: insulti, farneticazioni, sproloqui anche quando vengono riportati risultati e pareri provenienti da fonti diverse che qualche esperienza e conoscenza pur possono vantare.

Utili parrebbero valeriana e gioco delle bocce per calmare nevrastenia e furori belluini.
18 febbraio 2014 20:09 - daniel79
A serpelloni hai rotto i coglioni con tutte queste bugie !!! THC all' 88% ?????
Se ci date la possibilità di coltivarla (invece di acquistarla dalla criminalità che per renderla più potente usa di tutto) magari questo problema non ci sarebbe e sicuramente avremmo un prodotto più sano.
Ma le povere menti argute del dipartimento antidroga , sicuramente per ragioni di interessi personali(agganci vari con esponenti della criminalità) , per malafede o per ignoranza non cambieranno mai idea sulla legalizzazione.
L'unica possibilità è che vadano a casa queste capre ,lasciando il posto a persone competenti e soprattutto che non abbiano secondi fini.
18 febbraio 2014 19:39 - freethinker
*pesanti
18 febbraio 2014 19:39 - freethinker
Ah ah ah, certo, come no... ora c'è il 23489238904238904% di thc e quindi sono droghe pensanti... certo, certo. Meglio le sigarette, sicuramente. Tanto, come si è visto dal recente dibattito trasversale avvenuto in Italia sul tema, nonché dalla fine che ha fatto la Fini-Giovanardi, l'ora di organismi come il DPA (almeno come lo conosciamo ora) è vicina... Olanda, Uruguay, Stati americani (destinati ad aumentare sempre di più), etc etc... Ormai manca relativamente poco alla fine di quest'incubo, e voi non potete che rimarcare le vostre cazzate in un disperato, quanto vano, tentativo di fermare il cambiamento.
18 febbraio 2014 17:29 - roberto7266
Scusate ma io ve l'avevo detto, questi tra poco la tirano fuori al 100%.

Questo link è per i signori:

http://www.fuoriluogo.it/blog/2014/02/13/la-stupefacente-per vicacia-di-serpelloni/

(eliminate gli spazi che si formano con il copia-incolla)
18 febbraio 2014 16:57 - armando977
A parte che sta ganja superpotente al 55% la conoscono solo al DPA dato che fra i consumatori nessuno l'ha mai trovata(vorrei proprio vederla perchè al sole brillerebbe come un diamante, pensate un'inflorescenza metà verde clorofilla e metà bianco thc/ambra cbd!) comunque:
1) meglio una canna al giorno che un pacchetto di sigarette pure se fanno male uguale: per gli effetti alla lunga non lo so ma di certo se fumo 20 sigarette il giorno dopo sputo asfalto, per una canna no.
2)esistono i vaporizzatori per chi non vuole fumare.
3)siamo arrivati all'88% di thc nell'olio, manco lo facessero alla spectra!
18 febbraio 2014 15:28 - **stanco**
Ma cosa diavolo centrano i danni ai polmoni e la quantità di thc???
E' pericoloso bruciare la cannabis,non la cannabis!!!
Tra l'altro e' possibile vaporizzarla,quindi di cosa stiamo parlando?
Quali rischi corrono questi poveri ragazzini in balia di questo moderno mostro vegetale?
C'e' una rilevanza statistica riguardo patologie negli adolescenti consumatori,danni o addirittura morte?
Continuare a mantenerla illegale non rende questa situazione ancora più' rischiosa?
Se davvero questi grandissimi pezzi di m***a lavorassero per garantire la nostra salute,dovrebbero legalizzarla domani.
Il dpa con questo atteggiamento oscurantista starebbe bene in cina,in korea del nord,in iran,non nella stessa europa in cui ci sono paesi come spagna,olanda,repubblica ceca,germania,inghilterra,dove queste minkiate non si sono mai sentite!
Fate schifo!
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