Se invece la assumi fumandola per uso ricreativo ti vengono
le crisi psicotiche ed i buchi al cervello secondo certi
professoroni (che fa rima con Serbelloni). Ma che vadano
tutti a cag....
13 settembre 2011 9:12 - pettine
vittime della droga si è pure messa a fare spamm..
se cerchi la causa delle tue "vittime della droga" devi
rivolgerti a coloro che la droga la proibiscono, lasciandone
di fatto il monopolio alla mafia.
12 settembre 2011 15:24 - Vittime_della_droga
Lettera aperta dell’AIFVS 10/9/2011
Droga: abbandonare la polemica e guardare in faccia la
realtà
Al Sottosegr. Giovanardi: non abbassare la guardia su
prevenzione e formazione
Al cantante Vasco: nelle tue comunicazioni superficiali non
ci casco
Ho letto sulle agenzie di stampa la polemica sulla droga tra
il Sottosegretario Giovanardi e Vasco Rossi ad iniziare dal
servizio del Tg 1 dell’8 agosto, ed anch’io ho ascoltato
con disappunto tale servizio su Vasco, i cui versi esprimono
desideri che non si trasformano in un impegno di crescita
umana, che richiederebbe sforzo ed approfondimento, e
un’idea di libertà che è convulso bisogno di provare,
incapace di interagire con ciò che alla libertà dà senso:
il concetto del limite.
Basta riferirci alle espressioni martellanti “Voglio
trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso
non ce l’ha” e così di seguito, martellando sempre
sulla mancanza di senso.
Vasco si è confrontato con il pensiero di studiosi che
hanno dato un senso alla vita? o forse pensa che la sua
individualistica esperienza faccia testo, tanto da
diffonderla ai giovani, che hanno bisogno di punti di
riferimento e trovano invece nel loro percorso cattivi
maestri? O da sentirsi in grado di bacchettare come
“irresponsabile” il Sottosegretario Giovanardi che ha la
delega alle politiche delle tossicodipendenze, senza essere
documentato sul lavoro fatto?
Vasco Rossi ha pensato che le cure di cui gode oggi sono
frutto del lavoro di ricercatori per i quali la passione per
la vita ha avuto un senso?
Ma c’è dell’altro nei suoi testi: “noi siamo i
soliti, fatti così” (che vuol dire?) “…quelli delle
illusioni, delle passioni”.
Mi chiedo che cosa lui ha prodotto con queste passioni!
Comunicare ai giovani le sue ambiguità, e così abbassare
il livello della dignità umana, delle aspirazioni! Produce
proprio questo quando lancia il messaggio “noi siamo gli
inutili, fatti così”. Avvertiamo il senso della
massificazione, l’uccisione dello slancio personale. Se
siamo veramente inutili possiamo anche ammazzarci ed
ammazzare, e non sentire neanche rimorso per l’azione
compiuta, come abbiamo riscontrato in tanti casi di
incidenti stradali. Complimenti! Oggi Velia Ronci vive in
coma vegetativo irreversibile, ridotta così da un drogato
alla guida. “Siamo liberi di sognare, di non ritornare,
abbiamo frequentato pericolose abitudini… siamo ritornati
sani e salvi senza complicazioni”.
Vasco ha confezionato tale messaggio a ragion veduta, per
sollecitare i giovani a spingere senza paura
l’acceleratore sulle pericolose abitudini, tanto
torneranno sani e salvi, come lui che si deve curare?
E cosa di buono vuole comunicare ai giovani che affollano i
suoi concerti quando canta “voglio una vita maleducata,
che se ne frega di tutto sì”? E poi a martellare sulla
vita “spericolata, come quelle dei film… esagerata…
piena di guai… ognuno perso dentro i cazzi suoi”.
Sono veramente sconcertata dalla mancanza di senso di
responsabilità sociale nella comunicazione in personaggi
che hanno un ruolo di trascinamento dei giovani, amplificato
dalla musica e dalla potenza delle immagini.
Mi pare che Vasco Rossi non sia più un ragazzino, è tempo
della resa dei conti, della verità, è il tempo di aiutare
i giovani a capire che la passione per la vita è frutto
della nostra intelligenza, del nostro cuore, del nostro
saper andare oltre noi stessi verso traguardi di
miglioramento umano, perché non l’egoismo, lo sballo o la
droga, ma l’incremento dell’arte, della scienza, della
solidarietà, diano senso a questa nostra passeggiata
terrena.
È il momento della resa dei conti per noi adulti, per noi
istituzioni, per noi che facciamo proposte.
Se ci indigniamo per la droga, vera piaga sociale, e per i
messaggi superficiali e massificanti, dobbiamo anche
indignarci perché i mezzi di comunicazione di massa
beneficiati dallo Stato, che operano come “scuola
parallela”, e in particolare le emittenti Tv, non
assicurano, nel “preminente interesse generale”, come
dall’AIFVS in passato già chiesto, una trattazione
sistematica ed approfondita, e nei tempi di maggiore ascolto
televisivo, dei problemi di oggi, come l’alcol, la droga,
i comportamenti irragionevoli alla guida e quelli omissivi
delle istituzioni con la complessa problematica della strage
stradale.
Dobbiamo indignarci perché la formazione etico-sociale non
ci soddisfa, ed essa chiama in causa la responsabilità di
tutti, famiglia, scuola, società, potere politico,
amministrazione e giustizia, aziende di divertimento e non
solo. Dobbiamo prendere a cuore le sorti della nostra
società, condividere gli obiettivi verso i quali tendere e,
nel costruire il percorso per raggiungerli, essere testimoni
impegnati, ciascuno nel proprio campo di lavoro.
Ci aspettiamo dal Sottosegretario Giovanardi, che ha già
stigmatizzato la pericolosa superficialità dei messaggi di
Vasco e il rapporto dell’alterazione psicofisica con gli
incidenti stradali, che, tra le tante cose da fare,
solleciti, per contrastare i messaggi devianti, anche la tv
e la scuola a fare di più e meglio, per l’informazione e
la formazione, come indicato: testimonianza nel servizio e
trattazione dei gravi problemi di oggi, rifuggendo dalla
superficialità. È questo il cambiamento culturale ed etico
sempre auspicato dall’AIFVS.
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente Nazionale AIFVS