Cara Tina, dalle ultime informazioni della stampa (cautela
è d'obbligo), mi sembra che sia il sig Englaro a volere
che Eluana sia un punto di partenza.
16 febbraio 2009 0:00 - Tina
Se n'e' andata in pace con se stessa e prima che si
scatenasse la guerra del "decreto di parte"
leggendo i vostri commenti ho fatto spallucce e pensato ai
versi di una spledida canzone di Pierangelo Bertoli
" e le masturbazioni cerebrali le lascio a chi
e' maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio
raccontarle, a chi sa masturbarsi per il gusto.
cantero' le mie canzoni per la strada, ed
affrontero' la vita a muso diro, un guerriero senza
patria e senza spada, con lo sguardo dritto e aperto nel
futuro, e non so se avro' gli amici a farmi il coro, o
se avro' soltanto volti sconosciuti, cantero' le mie
canzoni a tutti loro e alla fine della strada, potro'
dire che i miei giorni li ho vissuti". Eluana ha
vissuto i suoi primi 21 anni, il resto e' stato
neurovegetazione. Se ora la piantate di mostrare quanto
siete bravi a citare leggi, codici e rimandi fate un favore
a tutti, lei per voi e' solo un pretesto per mostrare la
vostra conoscenza. sciorinatela se volete, ma senza porre
Eluana e suo padre come punto di partenza. Tina
9 febbraio 2009 0:00 - alfonso scala lombardo
Come puoi notare da te stesso, Sergio, occorrono competenze
per affrontare delicati problemi: competenze informatiche e
specifica preparazione, in primo luogo. Altri come me,
seguono a ruota, non posssono far altro. un grazie e un
saluto
8 febbraio 2009 0:00 - DAVIDE
Io penso che avere annullato l'alimentazione a Luana è
un gesto da persone incivili e che la scelta non deve
dipendere dai genitori o da persone altrui, ma in questo
caso purtroppo essendo in coma vegetativo non si è in grado
di intendere e di capire è quindi non si può scegliere.
l'unica soluzione per me sarebbe di trasferirla in un
altro ospedale gestito da suore in modo da riprendere
l'alimentazione e l'idratazione e le cure anche se
ormai quasi impossibile ma l'importante è la volontà
di salvarla, rivolto a tutte le persone vicino a lei e tutti
quelli che ne fanno le veci. DAI LUANA SU CON LA VITA CHE TI
SALVERAI E VIVRAI VEDRAI CHE Cé LA FAI
4 febbraio 2009 0:00 - Tina
Il cinismo politico e quello religioso la fanno da padrone,
in un momento in cui la chiesa dovrebbe farsi una buona dose
di fatti temporali suoi (le SS fecero solo una
disifenstazione) e sono fatti temporali corposi, continua a
interferire con uno stato straniero mostrando i muscoli,
usando la televisione e i giornali, al suo fianco i
"servi della gleba" politici, li guardo, li sento
e mi chiedo:
E' una questione di
"Cretinismo patologico" o politici in perfetta
mala fede e altrettanti prelati in malafede cercano di
ottenere il predominio sui "semplici"?
Il cattolicissimo Welby ha scelto il distacco della spina da
una non vita, la chiesa gli ha negato i sacramenti, un prete
a Torino ha preferito il suicidio a una vita di sofferenze,
la chiesa lo ha difeso a spada tratta, un padre si batte da
17 anni per realizzare la volonta' della figlia, si
scatena l'inferno della mala fede, tutti pronti a
prostituirsi davanti a una telecamera pur di ottenere 2
minuti di notorieta', la dignita' calpestata non
e' quella di Peppino Englaro che sta accompagnando
Eluana nel suo ultimo viaggio, la dignita' coperta'
di escrementi e' quella di tutti coloro che si stanno
sprecando nel nome di un dio non condiviso dalla stragrande
maggioranza degli italiani, un dio che accetta un prete che
dichiara che gli ebrei non sono stati cremati, ma dimezzati
(hanno solo sbagliato la dose) un vescovo che nega
l'olocausto e un papa che da quando e' stato eletto
fa il paio con berlusconi, spara castronate verbali che il
giorno dopo definisce "espressioni male interpretrate
da tutti". Sono ridicoli e patetici, due vecchi
che vivono di "come eravamo belli e potenti nei nostri
20 anni". Mi auguro solo che Eluana se ne vada
senza avere coscienca di quanta violenza religiosa e pseudo
politica si e' scatenata sulla sua pelle, la chiesa e la
politica si preoccupano dell'acqua e del cibo che non
devono essere negati evangelicamente a nessuno, la chiesa da
cibo e acqua agli affamati della terra? forse si, a patto
che abbracci la croce (come se la croce che li inchioda alla
fame e alla sete non bastasse) la politica da cibo e acqua a
tutti gli affamati italiani? non mi risulta, si vergognino
politi e preti (papa in testa) lascino un fatto doloroso
alla famiglia e smettano di esprimere il meglio del peggio
dei loro pensieri. L'Italia e' una repubblica laica,
la religione una scelta. A sentirli mi sento in pace, sono
agnostica, ho deciso di essere anche apolitica. Buon viaggio
Eluana, con 17 anni di ritardo, buon viaggio verso quella
che gli antichi Aedi chiamavano "la casa dei
padri". al pastore tedesco vaticano dico: prima di
sparare giudizi sulle scelte degli italiani, badi alla
spazzatura in tonaca che le gira per i giadini vaticani, non
e' poca, pulisca i suoi tavoli prima di badare ai
nostri, lei e' quanto di peggio mi sia toccato di vedere
nei mei sessant'anni di vita (anche Karol ha fatto la
sua parte col divieto all'uso dei preservativi in
africa) ma come dicevo prima, leri fa il paio con
Berlusconi, voi siete voi e il resto de4l mondo non e'
un c...o. auguro a tutti e due e ai vostri portavoce, di
provare sulla vostra pelle, quello che le vittime
dell'olocausto hanno provato e anche un po' del
dolore di Peppino Englaro, forse, ma solo forse, smetterete
di romperci le scatole con i vostri dogmi basati sul nulla.
Tina Campolo
18 luglio 2008 0:00 - Sergio
Spitfire pone la domanda se “sia lecito supportare una
vita non più autonoma nè consapevole nè priva di
capacità di recupero 'solo' perché c'é la
tecnologia per farlo”.
La mia risposta è Sì!
Ma a una inderogabile condizione: che ci sia il consenso del
paziente o di chi ne rappresenta la volontà.
Relativamente alla proposta di aprire presso la Corte
Costituzionale una procedura di conflitto di attribuzione
osservo che mi pare un evidente uso politico del diritto che
non fa onore né alla cultura giuridica né alla
politica.
Il Senato, che discuterà questa
ipotesi, è una componente del potere legislativo avente
pari dignità dell’altra componente, la Camera dei
Deputati. Dovrebbe essere quindi il potere legislativo nella
sua unitarietà a sollevare tale conflitto. Qualora
dovesse passare in aula tale decisione, il ricorso dovrebbe
a mio avviso essere respinto per inammissibilità o, se
ritenuto ammissibile, respinto nel merito.
L’iniziativa senatoriale si fonda sulla affermazione che i
giudici si sarebbero sostituiti al legislatore.
L’osservazione mi appare priva di pregio giuridico.
La sentenza della Corte di Cassazione è una sentenza
di rinvio alla Corte di Appello perché quest’ultima
risponda su un caso specifico, unico e determinato, sulla
base delle specifiche indicazioni date dalla Corte di
Cassazione su quel caso specifico e solo su quello. Il
conflitto di attribuzione non può essere invocato per
impugnare una sentenza e tanto più una sentenza di rinvio.
Tanto dovrebbe bastare a respingere il ricorso per
inammissibilità. Nel caso fosse accolto, dovrebbe
essere respinto nel merito.
Il legislatore ha il
potere di non legiferare su una determinata materia; la cosa
può suscitare critiche politiche ma è pienamente nei
poteri che la Carta attribuisce al legislatore.
Diverse sono invece le valutazioni da farsi riguardo ai
giudici. In caso di assenza di una legge specifica su
una materia, qualsiasi conflitto dovesse insorgere su quella
materia necessita dell’intervento di un giudice per essere
composto. Il giudice interppellato deve necessariamente
decidere sulla base delle norme esistenti. Una cosa è
certa: il giudice non può decidere di non decidere.
Nel caso specifico, la Corte d’Appello è stata
nuovamente investita del caso Eluana dalla Corte di
Cassazione che non solo ha riconfermto l’ovvietà che il
giudice deve decidere ma ha anche indicato il solco entro
cui deve radicarsi la decisione. La decisione della
Corte di Cassazione, con la quale si rimanda alla Corte
d’Appello ogni valutazione nel merito, risale al 16
ottobre 2007; che dopo 7 mesi da quella sentenza e solo dopo
il nuovo pronunciamento della Corte d’Appello, si tenti di
instaurare un conflitto tra potere legislativo e potere
giudiziario è una evidente strumentalizzazione, segno di
scarsa sensibilità umana e istituzionale. Perché
attendere la sentenza della Corte d’Appello per attivarsi?
Se ingerenza c’è stata questa è evvenuta 7 mesi fa
e allora bisogna dimostrare l’infondatezza o
l’arbitrarietà delle interpretazioni delle norme
giuridiche richiamate dai giudici di Cassazione.
Sembra che qualcuno pensi che i giudici decidono in base
all’umore con cui si sono svegliati. No, non è
così: decidono sulla base delle norme giuridiche. E se
sbagliano a interpretarle non spetta al potere legislativo
sollevare obiezioni di questo tipo.
Basta leggere
la mozione n 16 inoltrata alla Commissione Affari
Costituzionali (la trovate a questo indirizzo
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sind
isp&leg=16&id=306705) per restare stupefatti dalla totale
assenza di riferimenti giuridici specifici e puntuali:
leggendo questa mozione sembrerebbe che i giudici abbiano
imbastito una sentenza partendo dal nulla; nesun riferimento
alle norme giuridiche richiamate puntualmente dalle
sentenze. E il giudice tutelare di modena che ha
autorizzato a negare il consenso per l’effettuazione di
una tracheotomia, anche lui si è sostituito al
legislatore?
Sorge il dubbio che i legislatori
non abbiano consapevolezza di quel che approvano.
L’annunciata decisione senatoriale mi appare, pertanto,
strumentale, irricevibile e illegittima; oltre a essere
lesiva delle funzioni dell’ordinamento giudiziario che
sovente deve decidere, in mancanza di leggi specifiche,
attingendo alle varie fonti del diritto. Basta
invece leggere la sentenza della Cassazione n. 21748 del 16
ottobre 2007 (reperibile per esempio a questo indirizzo
http://www.ricercagiuridica.com/sentenze/index.php?num=2398)
per notare la copiosità delle norme giuridiche che
costituiscono l’impalcatura della sentenza stessa.
Si parla a sproposito di eutanasia (termine che
dovrebbe essere confinato a pratiche che determinano in modo
artificiale un evento ritenuto inevitabile), di omicidio di
stato o di omicidio del consenziente, di dignità della
persona… Non è in discussione la dignità della
persona ma il diritto all’autodeterminazione sancito dalla
nostra Costituzione, dal nostro diritto e da molte
convenzioni internazionali e comunitarie. Il diritto di
accesso alle terapie come anche il diritto di rifiutare le
terapie. Questo diritto è sancito dalla nostra Costituzione
e riconfermato da moltissime leggi, a partire dalla legge
istitutiva del servizio sanitario nazionale (legge 23
dicembre 1978, n. 833). Tale diritto è riconosciuto anche
alle persone incapaci; basti pensare alla legge 194/1978 che
riconosce al tutore il potere di disporre l’eventuale
interruzione di gravidanza della donna incapace, alle norme
del codice civile e alla legge 6/2004 che istituisce
l’amministratore di sostegno il quale, con decreto del
giudice tutelare, può essere autorizzato a concedere o
negare il consenso per un trattamento sanitario. La
sospensione delle terapie o il rifiuto di sottoporsi a una
terapia o a un trattamento non vanno confusi con
l’eutanasia (anche se ormai è diffusa l’abitudine di
riferirsi all’eutanasia passiva distinguendola da quella
attiva); in ogni caso è già ampiamente riconosciuto il
diritto di rifiutare una terapia. Pretestuose quindi
le critiche che da più parti arrivano ai giudici che hanno
emesso una sentenza sulla scorta del diritto esistente.
Chi parla di omicidio, allora, coerentemente, pruomuova
l’abolizione di tutte le leggi che consentono il rifiuto
di una terapia e, poiché ciò non sarebbe sufficiente,
promuova anche la modifica della Costituzione e la denuncia
di tutte le convenzioni europee e internazionali che
affermano il diritto dell’individuo di autodeterminarsi e
di scegliere sulla base dei propri valori e concezioni del
vivere. Ma per favore si astengano dal lanciare slogan che
olte a violare la cultura giuridica, oltre a mistificare,
sono autentici tentativi di stupro delle coscienze. Fermo
restando, s’intende, il diritto di ritenere sbagliato non
esperire ogni tentativo possibile per allungare
artificiosamente ogni stato di vita. Nessuno contesta questo
diritto, ma parallelamente esiste anche il diritto di chi la
pensa in modo diametralmente opposto; e il diritto esistente
tutela proprio questa libertà di avere una visione e
concezione diversa di rapportarsi alla vita e agli eventi
della vita.
18 luglio 2008 0:00 - Vulcano
Grazie Don Mazzi : infine delle parole che parlano al cuore
e alla coscienza e pongono il problema correttamente
17 luglio 2008 0:00 - spitfire
Ottimo intervento davvero.
Il punto, più
semplicemente, è se sia lecito supportare una vita non più
autonoma nè consapevole nè priva di capacità di recupero
'solo' perché c'é la tecnologia per farlo.
Questo è un qualcosa che non può decidere il Senato al
posto dei familiari di Eluana. Non è giusto. La scienza
purtroppo è riuscita solo a conservare la vita biologica,
non quella 'umana'. E il Parlamento dovrebbe avere a
che fare con altre questioni che entrare a gamba tesa su
suggerimento della Chiesa, in una decisione che spetta al
Tribunale e alla famiglia.
E' lo stesso
parlamento che approva i tagli agli aiuti umanitari per il
Terzo Mondo, è lo stesso che approva le impronte digitali
ai bambini Rom (che hanno fatto tanto incazzare anche
Famiglia Cristiana) e così via. Insomma, c'é molto
più rispetto per la vita umana anche in termini CRISTIANI,
se si lasciasse morire in pace quella sventurata.
Magari è solo un'altra azione diffamatoria dei
parlamentari ai danni dei 'giudici'. Tanto per
screditarli ancora un pò. Tutto fa brodo.
17 luglio 2008 0:00 - Sergio
No Enrico, le cose non stanno nei termini da te
prospettati. La Cassazione nel rinviare alla Corte
d’Appello il caso Eluana ha testualmente scritto:
“Nel consentire al trattamento medico o nel dissentire
dalla prosecuzione dello stesso sulla persona
dell’incapace, la rappresentanza del tutore è sottoposta
a un duplice ordine di vincoli: egli deve, innanzitutto,
agire nell’esclusivo interesse dell’incapace; e, nella
ricerca del best interest, deve decidere non “al posto”
dell’incapace né “per” l’incapace, ma “con”
l’incapace: quindi, ricostruendo la presunta volontà del
paziente incosciente, già adulto prima di cadere in tale
stato, tenendo conto dei desideri da lui espressi prima
della perdita della coscienza, ovvero inferendo quella
volontà dalla sua personalità, dal suo stile di vita,
dalle sue inclinazioni, dai suoi valori di riferimento e
dalle sue convinzioni etiche, religiose, culturali e
filosofiche.”
Come vedi sono esclusi i casi da
te paventati. Potrebbe essere utile leggere la
Sentenza della Cassazione n. 21748 del 16 ottobre 2007; è
reperibile per esempio a questo indirizzo
http://www.ricercagiuridica.com/sentenze/index.php?num=2398<
br> Se la leggi vedrai che troverai risposte a molte
delle tue perplessità.
Non c’entra nulla
l’omicidio o il suicidio; semplicemente è in gioco il
diritto a decidere su quali trattamenti sanitari accettare e
quali rifiutare. Diritto sancito da nostre molte leggi a
partire dal consenso informato, che non è una procedura
burocratica.
Nel 2004, con legge n 6, è stata
poi introdotta la figura dell’amministratore di sostegno.
Sulla base di questa legge e di tutta la copiosa normativa
costituzionale e di diritto civile il giudice di Modena ha
recentemente autorizzato l’amministratore di sostegno a
negare, nel caso, l’autorizzazione a effettuare la
tracheotomia a una donna sofferente la quale, in assenza di
tale intervento, sarebbe andata incontro a morte certa.
Questo decreto lo trovi all’indirizzo
http://www.studiolegalerudi.it/attachments/1589_Stanzani_13-
05-2008.pdf
Leggilo, è molto istruttivo. In
particolare, in un passaggio, eccolo: “E non è
improprio osservare, di fronte all'utilizzo così
confuso e improprio del termine eutanasia nell'attuale
dibattito italiano, che nessuno dei vari casi su cui oggi si
controverte è riferibile a quella fattispecie, che è la
sola ragionevolmente appropriata, introdotta e regolamentata
dagli ordinamenti olandese e belga che hanno legittimato
l'accelerazione del percorso biologico naturale per la
persona capace di intendere e volere, che, affetta da
sofferenze insopportabili e senza prospettive di
miglioramento, chiede le venga praticato un farmaco mortale,
se non in grado di autosomministrarselo, ovvero ( e si
parla, nell'ipotesi, di suicidio assistito) di
fornirglielo in modo che possa assumerlo. Rientrano,
all'opposto, nel diritto, allo stato
dell'ordinamento già compiutamente ed esaurientemente
tutelato dagli art. 2,13 e 32 Cost., di autodeterminazione
della persona al rispetto del percorso biologico naturale il
caso del capace che rifiuti o chieda di interrompere un
trattamento salvifico e il caso dell'incapace che, senza
aver lasciato alcuna disposizione scritta si trovi in una
situazione vegetativa clinicamente valutata irreversibile e
rispetto al quale il Giudice si formi il convincimento,
sulla base di elementi probatori convincenti, che la
complessiva personalità dell'individuo cosciente era
nel senso di ritener lesiva della concezione stessa della
sua dignità la permanenza e la protrazione di una vita
vegetativa. Resta un'ultima ipotesti: quella
dell'incapace che, trovandosi nella situazione appena
descritta, abbia lasciato specifiche disposizioni di
volontà volte ad escludere trattamenti salvifici
artificiali che lo mantengano in vita in stato
vegetativo. Nessun dubbio che anche in tal caso debba
valere, a maggior ragione, il dovere dell'ordinamento al
rispetto di una espressione autodeterminativa che
null'altro chiede se non che il processo biologico,
lungi dal venir forzato, si dipani secondo il suo
"iter" naturale. E sol che si richiami il
secondo comma del vigente art. 408 cc
("L'amministratore di sostegno può essere
designato dallo stesso interessato in previsione della
propria eventuale futura incapacità mediante atto pubblico
o scrittura privata autenticata"), appare di difficile
confutazione la conclusione dell'assoluta superfluità
di un intervento del legislatore volto a introdurre e
disciplinare il c.d. testamentario biologico.”
In definitiva, le recenti sentenze sui casi Eluana e Welby e
sulla diagnosi preimpianto colpiscono per il puntuale e
corposo riferimento a norme presenti nel nostro ordinamento
(costituzionale, civile e penale), nel diritto comunitario e
internazionale. Se si cominciasse a chiamare le cose
con il loro nome, si sgombrerebbe il campo da inutili
proclami ideologici. Proclami che con preoccupante
accanimento provengono da più parti senza però considerare
le norme già presenti nel nostro ordinamento e che ormai
richiederebbe un intervento responsabile del legislatore per
armonizzarle e ricondurre il dibattito su questi temi nel
giusto solco. Un conto è il dirito già sancito dal
nostro ordinamento (da quello comunitario e internazioanle)
alla scelta sui trattamenti sanitari, altra cosa è
l’eutanasia. Confondere la libertà dell’individuo
di accedere o no a trattamenti terapeutici, anche quando si
tratta d’interventi per supplire all’incapacità
respiratoria o di assunzione di cibo, con l’accanimento
terapeutico o, peggio, con l’eutanasia, significa condurre
un gioco sporco e mistificatorio. C’è un bel
sostenere che nel nostro ordinamento mancherebbe un quadro
normativo di riferimento, o che la magistratura invade il
campo proprio del legislatore quando, invece, il nostro
ordinamento consente di dirimere i casi più complessi della
vita, del nascere e del morire. Il principio del
consenso informato e gli articoli 2,13 e 32 della
Costituzione consentono, legittimano e sostanziano le
decisioni espresse con le recenti sentenze. Nessun ruolo di
supplenza dei giudici, dunque. Nessuno sconfinamento, nessun
attentato alla vita. Semplice applicazione del diritto,
leggendo il diritto per quello che è e non per quel che
qualcuno vorrebbe che fosse, senza strappi al nostro
ordinamento giuridico o ai valori etici. Chi per
ragioni etiche o convincimenti religiosi non vuole avvalersi
dei diritti riconosciuti dalla Costituzione è liberissimo
di farlo, ma nessuno può pretendere che quelle norme siano
disattese e violate erga omnes per ossequio a qualche
astratto dettato etico o religioso. Il problema si
pone quando la persona soggetta a trattamenti di
mantenimento in vita non è cosciente e quindi non può
esprimere la sua volontà. In questi casi, può tornare
utile la legge n 6/2004 ma comporta la necessità di
ricostruire quale fosse l’orientamento e la volontà del
paziente prima di entrare in uno stato di incapacità. Bene
farebbe il legislatore ad armonizzare le norme esistenti e a
colmare i vuoti con una legge sul testamento biologico e
chiarendo i limiti della responsabilità del medico, già
circoscritte nell’ambito del consenso informato. In caso
contrario, il legislatore disattende la sua funzione, ma non
può pretendere che il giudice si astenga dall'esercizio
delle sue funzioni. Il giudice non può decidere di
non decidere se è investito da una richiesta di soluzione
di un conflitto. La materia è delicata e complessa, ma
tutto va ricondotto alla reale dimensione senza caricarla di
significati e valenze che hanno per obiettivo
l’annullamento del confronto su questioni specifiche e ben
definite, affogandole in un mare di banalità e
mistificazioni. Fermo restando il diritto di ciascuno di
condurre la propria vita nel rispetto dei valori e delle
convinzioni che ha abbracciato.
17 luglio 2008 0:00 - Enrico
Dal poco che ho appreso sul caso di Luana mi pare che il
giudice la consideri in grado di autodeterminarsi
efficacemente attraverso i parenti che chiedono per lei di
farla morire mediante interruzione dell'alimentazione
.
Mi sembra un principio pericolosissimo perchè
(naturalmente parlo in generale) i parenti possono avere
interessi contrastanti con quelli della persona della cui
vita si decide.
Ad esempio possono essere
stanchi, possono non essere più in grado o non avere la
volontà di affrontare gli oneri morali , finanziari, e di
utilizzo del proprio tempo , connessi alla situazione,
possono essere in concorrenza con la persona in coma per
questioni ereditarie, o possono esserne eredi legittimi o
testamentari.
La legge vieta al tutore di agire
per conto del tutelato in conflitto di interessi, il
giudice quindi dovrebbe respingere l'istanza del tutore
che può trovarsi in conflitto di interessi .
Occorre una normativa che tocchi anche il diritto
successorio e stabilisca aiuti alle famiglie .
A
proposito del testamento biologico, questo a mio avviso
contrasta con i principi del nostro ordinamento se prevede
una richiesta di procurare la morte del testatore in certi
casi (il suicidio e l'omicidio del consenziente non sono
leciti per il nostro diritto). E poi, come le persone
possono prendere questa decisione? Non hanno sperimentato lo
stato di cui si tratta. E' uno stato che esclude la
comunicazione con l'esterno, ma come potrebbe essere
vissuto dall'interno? Esistono racconti di esperienze in
un altra dimensione di persone risvegliate dopo anni di
coma.
Cordialità Enrico
27 ottobre 2006 0:00 - Vero: cristiano non cattolico.
da: Vero: cristiano non cattolico. Data: 26 Ottobre
2006
Ebrei 13:6 Così noi possiamo dire con
piena fiducia: «Il Signore è il mio aiuto; non temerò.
Che cosa potrà farmi l'uomo?»
Ebrei 13:8
Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.
Messaggio per tutti, indistintamente!
Vi amo
tutti indistintamente perchè la mia battaglia non è contro
gli uomini e le donne che frequentano questo forum, ma
contro quegli spiriti di errore, chi più calzante chi meno,
che ispirano chi non conosce la volontà di Dio espressa
nella Sua Parola, credente o non credente, unica fonte di
Verità, in quanto quando Dio apre la Sua bocca e parla quel
suono che noi udiamo è Gesù Cristo (Parola, Verbo di Dio
incarnato).
Ecco perchè è importante conoscere
e usare la Bibbia quando si parla di Dio; chi rifiuta o non
tiene in profonda considerazione la Bibbia infatti è come
avere lo stesso atteggiamento verso Gesù Cristo, in quanto
Gesù parla attraverso di essa, e l'uomo non può
permettersi di dire a Gesù che non si può prendere alla
lettera, perchè si porrebbe al di sopra del UNIGENITO
Figlio di Dio; anche se Egli è il PRIMO genito della
famiglia di Maria e Giuseppe e i Suoi fratelli sono 4: il
secondo genito, il terzo genito, il quarto, il quinto e
anche alcune sorelle, è scritto Marco 6:3 e altri versetti
IN MATTEO 13:55,56.
Matteo 1:24,25 Giuseppe......
non ebbe con lei rapporti coniugali FINCHE'ella non ebbe
partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
Si
capisce che dopo la nascita di Gesù Maria e Giuseppe ebbero
rapporti coniugali?
Luca 2:7 ed ella diede alla
luce il suo figlio PRIMOGENITO, lo fasciò, e lo coricò in
una mangiatoia, perché non c'era posto per loro
nell'albergo.
Primogenito significa primo
figlio di altri figli. Unigenito significa figlio unico.
C.V.D. la chiesa cattolica vi inganna su Maria.
Comunque chi volesse veramente conoscere lo sviluppo
delle dottrine del vangelo si legga bene bene le lettere
apostoliche, sempre con l'aiuto di Dio, lì troverà
anche le risposte al ministerio di Cristo nei Suoi 3 anni di
missione.
Mi ritiro, come mi consigliò Andrea
37/8 anni; perchè pensavo di trovare qualcuno che veramente
volesse essere libero di seguire Cristo secondo la Sua
volontà e non secondo quella degli uomini, come è scritto:
"la Verità (Gesù Cristo) vi farà liberi" a me,
mi ha liberato, e la missione di Dio sta cominciando a
entrare anche in Italia, e piano piano chi veramente
cercherà Dio con tutto il suo cuore, sarà accontentato da
Dio e lo porterà fuori da ogni confessione e lo chiamerà
alla Sua chiesa libera che è sparsa su tutta la terra fino
ai confini della terra.
Dio lascia per ultima
l'Italia, perchè è da lì che si solleverà la Bestia,
dopo di che quando le porte della Sua chiesa saranno chiuse,
non ci sarà più possibilità di salvarsi; il Regno di Dio
è sulla terra da quando Cristo è risorto, perchè è nella
vita terrena che si deve trovare il Regno di Dio, perchè il
Regno di Dio è Cristo con il Suo sacrificio è il Suo
messaggio DI SALVEZZA del vangelo del Regno di Dio.
E' tutto scritto SE NON CREDETE A ME - CREDETE A
GESU' CRISTO - COME VUOLE LUI E NON COME VOLETE VOI.
Dio vi benedica tutti e scusate se vi ho infastidito
amorevolmente per qualche mese, ma credevo veramente di
farvi scoprire le meraviglie di Dio, ma a quanto pare il
Diavolo la fa da padrone in tutti voi, e vi acceca
completamente, purtroppo.
Saluti sinceri.
Vero: cristiano non cattolico.
20 ottobre 2006 0:00 - domenico de giacomi
Cara Signora Tiziana Amagda
Che nel Ns mondo
vi possano essere e lo dico per mia convinzione Personale
delle forze sconosciute ma ...."NATURALI" .....
che possono essere percepite da chi è sano e ne ha la
necessaria sensibilita' lo posso credere anche se non
ho CERTEZZE ! Che possano esistere delle "anime
psichiche "o forze NATURALI che staccate o ancora
attaccate al propio corpo possano in qualche modo dare
segni aurorali della loro PRESENZA posso augurarmelo
ma non ho CERTEZZE sopratutto perche ' mi rendo
conto e SONO CONSAPEVOLE che a QUESTO MONDO vi è tanta
Gente .......disonesta , vigliacca e mascalzona ..... che
fa' CREDERE agli INGENUI E INCONSAPEVOLI per
interessi personali orribili realtà che non possono
essere dimostrate e mai lo saranno , ne 'dalla scienza
ne 'dall'esperienza empirica e personale che ci puo
' essere riferita ( un morto non ci puo ' venire a
raccontare e a dimostrare nella realtà dei fatti la Sua
esperienza !) ragionevolmente ! Pregare per Eluana
Englaro come per chiunque lo farò e sopratutto se è
stata nella Vita funzionale un'Essere buono e onesto
e che non ha fatto del MALE agli ALTRI ! .Pregare che la
morte NATURALE arrivi nonostante la vita ARTIFICIALE
che la tiene innaturalmente in vita sarà mio dovere da
Cattolico ,Cristiano per Battesimo ma non praticante quale
mi sento personalmente di essere e non per decreto
valutazioni Etiche o Deontologiche o peggio imposizioni
altrui ! .
Pregare .....che nessun GIUDICE
possa AUTORIZZARE oggi o domani e sempre i Medici ,
nonostante le TESTIMONIANZE dei PARENTI e AMICI .. PADRE
compreso ,lo "stacco della spina " togliendole
la alimentazione artificiale senza il SUO CONSENSO che mai
potra' in ogni caso esprimere , lo farò con tutto
il cuore perche' sarebbe un omicidio di STATO
ripetuto in ITALIA come è avvenuto in AMERICA con la
povera TERRY SCHIAVO !
domenico de
giacomi iscritto ordine dei medici 4632 -udine
10 ottobre 2006 0:00 - Tiziana Amagda
Buongiorno. Cito una parte dell'intervento del Dott. De
Giacomi xché voglio commentarlo. Il caso di Terry Schiavo
mi ha molto commosso, ma quello di Eluana mi coinvolge quasi
personalmente, dato che la ragazza era una delle migliori
amiche di mia cugina, e quindi ho seguito la vicenda dal
momento dell'incidente.
Il caso di Eluana Englaro e di Terry Schiavo.... caro Paolo
... che entrambe erano state dichiarate in stato
vegetativo permanente(prognostico non diagnostico e che oggi
non si usa per etiche e sensibilita' nei confronti
dei Parenti .. poveri Noi che ipocrisie codificate !)
fatte le debite distinzioni sulla diversa patologia che le
aveva colpite -Terry un infarto ,Eluana un incidente
stradale con grave trauma cranico -......è lo stesso !
Entrambe soccorse futilmente e alla luce dell'oggi
... dal 118 - e entrambe mantenute in vita dalla
alimentazione artificiale . A Terry dopo 14 anni per
decisione di un Giudice -E SENZA UN SUO CONSENSO SCRITTO
(liwing will)-gli è stata tolta la alimentazione
artificiale ! Atto gravissimo !A Eluana oggi gli si
vorrebbe fare lo stesso servizio senza una Sua
VOLONTA' ESPRESSA in MERITO (a priori ) togliendole
la alimentazione che la mantiene in Vita per decisione di un
Giudice o peggio dei Parenti e Amici ...perchè appare oggi
agli altri ( esperti,Parenti e non ) un'accanimento
terapeutico !Mentre non si consente a Piergiorgio Welby
et al -..... capace di intendere e VOLERE ...di esercitare
la Sua volonta' consapevolmente espressa per
un'ipocrita obsoleta ETICA COMUNE (on Bindi !) che i
POLITICI VORREBBERO ANCORA IMPORRE SULLA PELLE ALTRUI !
Ma è tardi per togliere la spina a Eluana .. si doveva
avere il coraggio e la razionalia' nell'evidenza
clinica di farlo subito ! L'accanimento
terapeutico... certo che c'è stato ... all'inizio
della loro Storia e per entrambi i casi (rianimate
nell'emergenza=no o si CPR ) ....e sopratutto perchè
non avendo espresso un propio testamento biologico in
anticipo non hanno potuto rifiutarlo (no CPR ) allora
.Togliere la alimentazione alla Englaro- oggi - sarebbe
compiere un OMICIDIO del non consenziente e di Stato come
è avvenuto in America ! A nessuno è dato SAPERE CON
CERTEZZE e per demagogiche ETICHE COMUNI ( ON Bindi!!!!
a che tempo che fa ieri !) e IMPOSTE (politicamente
,Religiosamente ,Deontologicamente etc ) SE QUESTE creature
IN STATO vegetativo permanente o anche in morte cerebrale
provano o hanno provato con una
"sensibilita'"... a Noi IGNOTA e aurorale ...
qualcosa !Nessuno in questi stati è mai tornato per
dircelo ! La prova è che come sappiamo a Terry dopo
essergli stata tolta la alimentazione artificiale i Medici
(USA) si sono preoccupati di imbottirla di stupefacenti (
morfina etc) ! Perchè .. se.. avevano (in) - certezze in
merito alla mancanza di ogni SENSIBILITA'e percezione
in stati VEGETATIVI PERMANENTI o MEGLIO DI MORTE CEREBRALE
( cervello da respiratore come è stato dimostrato con il
SENNO DEL POI all'autopsia di TERRY)!???? Perchè a
tutto seppur con le sofisticate ..macchine .. di oggi e
di domani si vorrebbe dare una impossibile spiegazione !
L'uomo mortale crea le MACCHINE che non hanno vita o
certezze in merito se non nella interpretazione fallibile
e Umana di chi le ha create ! E questa è una delle uniche
certezze come lo è la VITA e la MORTE che tutti
vorrebbero sempre poter umanamente spiegare! Poveri illusi
...sulla loro stessa pelle !
domenico de
giacomi iscritto ordine dei medici 4632 -udine
1 ottobre 2006 0:00 - Paolo
Ritengo che nel caso di Eluana Englaro si tratta sempre di
accanimento terapeutico, non essendoci aspettative di
migliorarne la qualità di vita. una ragazza che da oltre 15
lunghi anni vive in questo stato è veramente un accanimento
terapeutico. Lo stato i politici devono al più presto
risolvere la questione del testamento biologico. Nel caso di
Terri Schiavo concordo pienamente con quello che dice
Domenico De Giacomi. Ma quanti casi in italia
potrebbero evitare l'eutanasia? saranno tantissimi, se
lo stato, la sanità e l'ambiente Ospedaliero darebbe
più assistenza a questi malati, magari con progetti
personalizzati, con supporto di assistenza integrata ad hoc,
24 ore su 24. Dopo la vicenda del clamoroso risveglio
dalla Stato Vegetativo Permanente, durato oltre due anni di
Salvatore Crisafulli il 40enne siciliano, il Ministero
preparò una mappa al fenomeno, infatti il 15 dicembre
scorso, fù varato il documento finale sullo Stato
Vegetativo e minima Coscienza. Purtroppo ad oggi nulla e
cambiato. Tutto fermo. Magari tra qualche anno qualcosa
cambierà. chissà......
28 settembre 2006 0:00 - domenico de giacomi
Nessun accanimento terapeutico caro Don Mazzi .... su Eluana
Englaro ! Sarebbe un omicidio di Stato - se -un Giudice
oggi senza il consenso di chi sta vivendo questa vita
permettesse di togliere l'alimentazione artificiale
che sempre senza il Suo consenso gli era stata messa dopo
averla rianimata al momento dell'incidente e visto
che il NO CPR non è legale in Italia e tutti devono
essere rianimati ! .Purtroppo la Englaro non ha avuto la
possibilita' di scrivere di Suo pugno un testamento
biologico "legale " che allora non si
conosceva in Italia ... al contrario di Terry Schiavo
che vivendo in America avrebbe avuto questa opportunita
'.. ma purtroppo non l'ha fatto ! Diciamo
che io vedo il vero significato di " accanimento
" e lo dico da ex Medico Ospedaliero a tempo pieno
(fino al 2003)quello che potrebbe essere stato alla
luce dell'oggi quindi "sotto il lampione e con
il facile senno del poi ".. l'averle
"futilmente" rianimate grazie
all'intervento dei Sanitari del 118 ......made in
Usa ....senza un loro consenso - no cpr -advanced
directives in emergenza legali in America ! La
rianimazione iniziale e innaturale .... sempre e lo
ripeto alla luce della realtà dell'oggi ....
potrebbe realmente essere definito accanimento
terapeutico per mantenere in vita una ragazza-
Eluana - che dopo un gravissimo trauma cranio cerebrale è
stata futilmente rianimata e alimentata con una
alimentazione artificiale e senza un Suo consenso ! Lo
stesso per Terry che dopo un grave infarto soccorsa in
ritardo dal 118 Americano ha riportato danni gravissimi
( ipossia da carerenza di ossigeno ) al cervello ed è
stata rianimata - futilmente- e quindi alimentata
artificialmente . Quindi alla luce della triste e orrenda
realtà dell' oggi ... se .... entrambe avessero
stabilito a priori un testamento biologico (no cpr
-advanced directives in emergenza) credo che Terry non
sarebbe stata rianimata e sarebbe morta 15 anni prima
' senza essere uccisa crudelmente in stato
vegetativo permanente dalla bagarre tra Parenti che hanno
assieme ai politici influenzato il Giudice
consentendogli di fargli levare la alimentazione
artificiale ! E l' Eluana Italiana oggi e solo
oggi - forse - avrebbe trovato un Giudice che vedendo
il Suo testamento scritto e legalizzato avrebbe
giustamente consentito di togliere la alimentazione
artificiale che la tiene in vita se questa fosse stata
la Sua volonta' scritta ! .Quello che attestano gli
amici e Parenti non dovrebbe avere mai nessun valore
in merito a queste situazioni .
domenico
de giacomi iscritto ordine dei medici 4632 udine