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Spagna. Soria, il diabete e le cellule embrionali
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Articolo di Massimo Lensi
1 febbraio 2002 14:16
 
Miguel de Cervantes faceva dire al suo Don Chischiotte "la fortuna va incamminando le nostre cose meglio di quanto potremmo desiderare perche' guarda li', amico Sancho Panza, che si mostrano trenta e piu' smisurati giganti, con i quali ho intenzione di azzuffarmi e di ucciderli tutti". Povero Don Chisciotte, ingenuo e guascone, personaggio del primo romanzo della modernita', precursore di sinceri combattenti di tante battaglie, per tanti diritti.

In Spagna la storia si ripete e i riflettori della ribalta scientifica si accendono su un nuovo Don Chisciotte, il Dr. Bernat Soria, direttore dell'Istituto di Bioingegneria dell'Universita' Miguel Hernandez della citta' di Helche. Soria sta facendo arrabbiare la comunita' scientifica spagnola con i suoi annunciati viaggi della speranza per diabetici. Sostiene Soria, che sono circa tre milioni gli spagnoli ammalati di diabete che potrebbero curarsi con trapianti di cellule embrionali umane, vietati pero' dai meccanismi di una legge spagnola del 1988. La Legge sulla Riproduzione Assistita, approvata dal Parlamento spagnolo nel 1988, vieta esplicitamente la clonazione umana, ma anche de facto quella terapeutica, in quanto obbliga a mantenere congelati gli embrioni fecondati in vitro per un periodo non inferiore ai cinque anni, ma non dice cosa fare con quelli che hanno superato il lustro della moratoria. Attualmente sono circa 80.000 gli embrioni congelati e di questi, 5.000 hanno gia' superato i cinque anni di crioconservazione.

Ma perche' non utilizzarli, sostiene sempre Soria, per i trapianti? In Spagna lo scontro e' frontale. E la comunita' politica decide di intervenire. Soria ha tentato dal canto suo di sbloccare la situazione, ha aperto il dibattito nel Paese e sviluppato insieme alla sua equipe un programma per ottenere cellule capaci di produrre insulina partendo da cellule staminali. Il programma ha ottenuto un discreto successo tra la comunita' scientifica internazionale, ma anche la decisa censura del ministro della Sanita' spagnolo, Calia Villalobos. E come accadde a Don Chischiotte, Soria scopre che la fortuna non e' sempre dietro l'angolo o nei mulini a vento da combattere, e cosi' al tenace scienziato non rimane altro che annunciare le migrazione sanitarie dei diabetici spagnoli in quei Paesi dove la legislazione permette di effettuare i necessari trapianti.

Il PSOE, il battagliero Partito Socialista Spagnolo, non si e' lasciato pero' sfuggire l'occasione. Nelle ultime tornate parlamentari i socialisti spagnoli hanno presentato numerosi progetti di legge sulle cellule embrionali, leggi nuove di zecca e emendamenti alla legge del 1988. La richiesta della creazione di un Consiglio Nazionale su Etica, Scienza e Tecnologia e' il loro gioiello. E, come e' buona regola per una degna opposizione, lanciano la palla nella meta' campo avversaria, a Jose' Maria Aznar a al suo Governo. Nel quotidiano di Barcelona, La Vanguardia, Josep Miro I Ardevalo si e' prodotto in una analisi a 360 gradi, chiamando in causa specialisti ed opinionisti. La fotografia che ne esce e' quella dell'attesa mista a delusione. Secondo Ardevalo anche la rivista Nature, una delle piu' importanti in campo bioscientifico, prende tempo e propone prudenza. Aznar ha di fronte a se' il congresso del suo partito, il Partito Popolare. Un appuntamento gia' difficile solo per il problema della definizione del ruolo e delle sfide che attendono la Spagna nell'Europa dell'euro e della Convenzione di Laeken. Si dibattera' pero' anche di clonazione terapeutica e di evoluzione della scienza biomedica con sei emendamenti al documento conclusivo, depositati da attenti delegati. L'emendamento che potrebbe aver successo, ma che non cambia di una virgola l'attuale regolamentazione, e' quello che intende garantire "un progresso scientifico compatibile con gli interessi generali e con l'esigenza etica che regolano la convivenza umana".

Soria non ha che da illudersi di nuovo, definendo pure il nuovo nemico, ma siamo certi che poco sara' deciso sia dal congresso del PP che dal Parlamento. Almeno in questa delicata fase della vita politica spagnola e fino a che l'Unione Europea non abbia adottato una regolamentazione comune sull'utilizzo delle cellule staminali ad uso terapeutico. Ma forse ci sara' da aspettare un po' troppo, almeno per l'irrefrenabile Dr. Soria.

 
 
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