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Fecondazione assistita, i diritti del concepito e i 30mila embrioni congelati
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Articolo di Massimo Lensi
25 giugno 2002 15:57
 
Negli Stati Uniti di recente e' stato pubblicato uno stupidario legale dove sono raccolte le 101 leggi piu' bizzarre d'America. Una fra tutte: nello Stato di New York e' vietato camminare di domenica con un cono gelato in tasca. Un'altra legge, questa volta italiana, rischia di fare la stessa fine ed entrare a far parte di un non ipotetico stupidario italiano. In un clima da stadio la legge sulla "Fecondazione Medicalmente Assistita" e' stata approvata in prima lettura dalla Camera dei deputati, sollevando non pochi problemi, accuse e prese di posizioni tra le piu' varie. Molti quotidiani, quasi tutti, se ne sono interessati e di certo noi non vogliamo riprodurre in questa sede analisi e osservazioni gia' lette. La legge, al di la' dei giudizi di merito, e' fatta male e se non fosse stato per l'onorevole Mussolini, avremmo rischiato di riaprire pure il problematico capitolo della legge sull'aborto. A nostro avviso due pero' sono gli aspetti di questa legge, che ricordiamo deve ancora passare al Senato, da marcare con particolare attenzione critica.

1) Con formulazione particolarmente scarna il concepito acquisisce titolarita' di diritti soggettivi che potrebbero trovarsi in potenziale conflitto con quelli della madre. Gia' per alcuni autori lo stesso divieto della crioconservazione (congelamento degli embrioni) entra in contrasto con l'articolo 32 della nostra Costituzione, quello che riconosce il diritto alla salute. Il divieto della crioconservazione, si afferma, imporrebbe un procedimento pericoloso per la salute della donna. La materia, alla luce di queste due osservazioni, ha bisogno, prima del dibattito al Senato, di un deciso chiarimento da parte di esperti costituzionalisti. Troppe sono, infatti, nel nostro Paese le leggi oscure, incomprensibili, in contrasto con altre leggi e con la Costituzione. Una delle maggiori difficolta' a seguito dell'approvazione di questa legge, sara' la stesura dei regolamenti applicativi da parte del ministero competente. Quei provvedimenti cioe', di grado inferiore alla legge stessa, studiati per rendere operativa la parte dispositiva della stessa normativa e senza i quali, o con regolamenti particolarmente confusi e contraddittori, una legge potrebbe essere paragonata ad un'automobile senza le ruote. Bella o brutta, in ogni caso inutilizzabile.

2) Il secondo punto che ci sembra di particolare importanza, anche per le implicazioni di natura scientifica, e' quello che affida al Ministro della Salute il compito di sciogliere un difficile enigma: cosa fare della sorte dei circa 30mila congelati oggi in Italia. Il Prof. Carlo Alberto Redi, dell'Universita' di Pavia, dalle colonne del Corriere della Sera lancia quattro possibilita':A) Lasciare gli embrioni congelati per "secula seculorum"; B) scongelarli e gettarli; C) impiegarli per la ricerca sul differenziamento cellulare; D) impiegarli direttamente per terapie cellulari ricostruttive.
Come sappiamo pero' il testo della legge in questione prevede pesantissime sanzioni per chi volesse utilizzare le cellule embrionali per esperimenti di qualsiasi natura. Sanzioni che, a nostro avviso, pregiudicheranno la ricerca scientifica. A questo punto ci permettiamo di suggerire una quinta opzione: regalare i 30mila embrioni congelati italiani a quelle comunita' scientifiche residenti in Paesi democratici le cui leggi non proibiscono gli esperimenti con cellule embrionali. Queste ultime chiedono una fine migliore di quelle prospettate dalla Camera, e se e' vero che viviamo in un mondo globale, allora che sia fatto altrove cio' che da noi, per motivazioni di varia natura, e' vietato. Che sia, in altre parole, possibile sostituire l'ipocrisia del presente con la speranza del futuro.
 
 
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