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Ancora organi di animali nel nostro futuro?
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Articolo di Grazia Galli
19 febbraio 2002 22:05
 
Secondo un articolo comparso qualche giorno fa su Usa Today, il trapianto di organi animali nell'uomo (xenotrapianto) potrebbe diventare presto una pratica quotidiana. Come molti altri, Anita Manning, l'autrice dell'articolo, e' stata colpita dal clamore suscitato dai maialini clonati e geneticamente modificati per fornire organi meglio tollerati dal nostro sistema immunitario e di dimensioni piu' adatte alla nostra corporatura.
In effetti, visto che ormai sono i Soloni dell'etica a farla da padrone anche in campo medico, c'e' da sospettare che la giornalista non l'abbia sparata troppo grossa.
La Pontificia Accademia per la Vita, che non ha esitato a condannare la clonazione terapeutica e l'uso di cellule embrionali, ha infatti dato il nulla osta all'uso degli animali come sorgente di organi, eventualmente anche modificandone qualche gene, se serve.
Intanto l'United network for Organ Sharing (UNOS) ha lanciato un nuovo allarme: circa 80.000 persone sono in lista d'attesa per un organo, di cui 50.790 aspettano un rene e 18.710 un fegato, gli altri variano le richieste tra cuore, cornea, polmone etc. Ogni giorno altre 114 persone si aggiungono alla lista e molti moriranno nell'attesa (secondo l'UNOS nel 2000 ne sono morte 5974). E mentre c'e' chi comincia a pensare che non sia poi cosi' immorale pagare per incentivare la donazione (si vedano le news di questa edizione) c'e' chi continua a guardare i maiali come fonte di qualcosa di piu' che non il semplice prosciutto.
Ma perche' proprio il maiale? Per rispondere bisogna fare qualche passo indietro. L'idea di usare organi animali non e' certo una novita', circola piu' o meno da quando si e' cominciato a fare trapianti. Nel passato recente si era buttato l'occhio sugli scimpanze', perche' piu' vicini agli uomini filogeneticamente. Nel 1960 un uomo sopravvisse 9 mesi con un cuore di scimpanze', ma poi mori' per gli effetti collaterali delle terapie immunosoppressive. Ben presto pero' il muso simpatico degli scimpanze' commosse il cuore degli animalisti, ed allora si passo' ai babbuini. Si provo' con un bambino, condannato da una malformazione cardiaca, che sopravvisse 4 settimane col cuore della scimmietta. Poi ci si accorse che la compatibilita' fisiologica tra uomo e babbuino era bassa, e che ad esempio il fegato di quest'animale non poteva essere usato perche' non sapeva fare acido urico e faceva troppo poco colesterolo.
Fu cosi' che dal '990 si comincio' a guardare al maiale, che, parra' strano, ha una fisiologia piu' simile alla nostra di quanto ci piacerebbe credere. C'era un problemino di dimensioni, ma lo si e' risolto con l'ingegneria genetica. Tuttavia, come scritto anche nel documento vaticano, rimangono ancora un po' di ostacoli, non piccoli davvero. Il primo e' il pericolo di passaggio di infezioni dal maiale all'uomo, tra cui alcuni retrovirus. A dire il vero, anche questo rischio sarebbe stato eliminato secondo i produttori dei maialini ad hoc, ma su questo molti virologi hanno avanzato dubbi legittimi. Infine, rimane il problema principe, il rigetto, che non e' risolvibile come si vorrebbe far credere, semplicemente togliendo due o tre geni, perche' tutt'ora i mille codici usati dal sistema immunitario per scoprire cio' che non ci appartiene non sono stati completamente decodificati.
Sara' un caso, ma proprio gli Stati rei, secondo la Pontificia Accademia della vita, di uccidere gli embrioni, cioe' Gran Bretagna, Australia, Canada e Giappone, stanno affrontando la possibilita' di ricorrere agli xenotrapianti dallo stesso punto di vista con cui hanno affrontato la clonazione terapeutica: quello dei malati. Ed infatti i primi tre Paesi sembrano orientati a decretare una moratoria temporanea degli xenotrapianti, mentre il Giappone ha provveduto a stilare linee guida precise e severe per questo tipo di sperimentazione.
Per concludere, anche se non mi compete, vorrei buttar li' una domanda. Che si fara' dei maiali clonati quando in nome dell'ecumenismo etico ci si accorgera' che piu' di un miliardo di persone al mondo sarebbero disposte a morire prima di farsi contaminare dalle carni di un animale considerato impuro? Si rifara' appello alla laicita' dei valori dell'Occidente che ha superato(?) le guerre di religione?
 
 
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