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Aleppo. Un rumore da fine del mondo ci ha tirato giu' dal letto
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Articolo di Redazione
28 novembre 2016 17:57
 
  Il quotidiano Libération ha scelto di dare regolarmene la parola agli abitanti della citta' siriana. Essi raccontano la loro vita quotidiana in un Paese impantanato in una guerra senza fine. Oggi a parlare e' Abou Chadi, padre di famiglia nella parte est della citta' di Aleppo.
Erano precisamente le 3,50 sul mio orologio la notte scorsa quando c'e' stato il sisma. Noi dormiamo come sempre su dei materassi, per terra nel nostro appartamento al piano terra. Mia moglie al lato dei nostri due figli di 4 e 9 anni ed io al lato di mio figlio Chadi, 6 anni. Un rumore da fine del mondo ci ha tirato giu' dal letto. Niente a che vedere con tutto quello che abbiamo ascoltato dall'inizio dei bombardamenti. Abbiamo coperto con le mani le orecchie dei bambini e ci siamo stretti gli uni con gli altri, ma questo non e' servito a nulla. Tutto si muoveva intorno a noi. Il pavimento, il soffitto e i muri della casa vibravano come se stessero per affondare.
Dopo la prima scossa, ne sono seguite diverse altre. Ognuna sembra piu' forte della precedente. Il rumore, il rumore... assordante. Non trovo le parole per descriverlo. Non posso paragonarlo a nient'altro che ad un terremoto. Anche se io non ho mai avuto occasione di esserne coinvolto. I bambini urlavano e piangevano tremando come se fossero posseduti dal diavolo. Mia moglie gridava “questa volta e' la fine!” e faceva appello a Dio dicendo “Risparmiaci o portaci via tutti insieme”.
Io non so quanto tempo e' durato, non ho guardato quando il tutto si e' fermato. Stamane i vicini mi hanno confermato che si trattava di un nuovo missile usato dai russi. Degli X101 o qualcosa del genere... Ma qualunque sia il loro nome, vi posso dire che il loro effetto va oltre tutto quello che un umano puo' immaginare!

(pubblicato sul quotidiano Libération del 07/10/2016)
 
 
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